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La siccità e il maltempo fanno volare i prezzi. Frutta e verdura: +40%

Frutta
Anche sui banchi di Porta Palazzo la frutta e la verdura costa molto più caro e trovare prodotti a un euro al chilo è sempre più difficile. Gli aumenti legati al clima impazzito hanno fatto schizzare i prezzi alle stelle: le clementine, le arance Tarocco e i limoni di Sicilia sono arrivati a costare anche 2 euro al chilo, le pere decane sfiorano i 4 euro e le fragole arrivano a 5. Non solo la frutta, già in passato soggetta a rincari elevati, ma anche la verdura adesso vale oro: per un chilo di zucchine si spende fino a 3 euro, i peperoni e i cavolfiori sono arrivati a 2,50 e le cipolle di Tropea addirittura a 4 euro. Insomma, anche far la spesa nel mercato popolare per eccellenza non è più per tutti. «Gli aumenti della frutta e della verdura sono di circa il 40%, ora vendo 2 chili di arance a 3,50 euro, l’anno scorso le vendevo a un euro in meno, perché i prezzi all’ingrosso sono saliti parecchio» spiega Marco Lucchitto, uno dei pochi ambulanti ortofrutticoli italiani rimasti. «Per tenere le mele a un euro al chilo andiamo a raccoglierle noi a Saluzzo, ma così abbiamo più lavoro da fare e i costi aumentano» spiega il fratello Stefano Lucchitto, che ha il banco dalla parte opposta del mercato. Nel centro i banchi sono gestiti in larga parte da marocchini ed egiziani che vendono prodotti di qualità inferiore a prezzi più contenti. Ma gli aumenti di prezzo hanno inciso anche sulla frutta e verdura più economica. «Vendo i peperoni a un euro in più dell’anno scorso, da 1,50 euro ora costano 2,50» spiega Ahmad. Nonostante i ritocchi di prezzo però i margini per gli ambulanti sono sempre più risicati. «Lavoriamo per 20 centesimi al chilo» si lamenta Mustapha che, guardandosi intorno, sbotta: «C’è poca gente in giro, con questi prezzi si vende sempre di meno». Un bel grattacapo per i clienti che ora faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. «I prezzi più alti si sentono, bisogna saper comprare, io faccio più attenzione» dice Giuliana, cliente abituale del mercato. Gli aumenti di prezzo, come evidenzia il Caat: «Sono causati dalla siccità “nostrana” e dal maltempo al Sud Italia e in Spagna», ma per gli ambulanti di Porta Pila sono dovuti anche al caro energia. «I gasolio e le bollette sono più care e quindi anche la merce costa di più» protesta Sahid. E come lui la pensano tutti gli altri mercatali intervistati, compresi i contadini. Sotto la tettoia dei produttori i prezzi sono ben più alti: i cavolfiori costano 3,80 euro al chilo, i pomodori 4 euro e i peperoni arrivano anche a 4,50.
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