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18 Marzo 2023 - 08:11
Due aziende in sciopero a Rivoli e Grugliasco. In tutto 1.300 addetti che ieri hanno incrociato le braccia per chiedere la riapertura delle trattative sulla stabilizzazione dei precari, l’adeguamento dei salari al caro vita e la risoluzione delle problematiche relative alla turnazione.
Si ferma la Dana
Alla Dana Graziano Fiom, Uilm e Fim hanno indetto uno sciopero unitario di 8 ore che ha visto la mobilitazione di tutti gli stabilimenti del gruppo: oltre Rivoli, Luserna San Giovanni, Sommariva Perno, Cervere (che sciopererà il 24 marzo) e Bari. In tutto 1.900 dipendenti, di cui circa 800 impiegati nello stabilimento di corso IV Novembre dove si producono organi di trasmissione meccaniche e movimento che hanno mercato internazionale. I sindacati si stanno battendo per il rinnovo della trattativa di secondo livello. «L’azienda è in attivo, l’ultimo bilancio è stato chiuso con la redistribuzione degli addendi agli azionisti e ci sono commesse in arrivo» introduce Toni Inserra, funzionario Fiom. La contrattazione sulla stabilizzazione dei precari e sul trattamento delle paghe orarie è però al palo: «Gli stabilimenti lavorano appoggiandosi a tanti precari assunti a tempo indeterminato dalle agenzie interinali, ma non dall’azienda. Ci sono lavoratori con 5-6 anni di anzianità (interinale) che non riescono ad essere stabilizzati. Altro punto che ci allontana dalla chiusura della trattativa è la questione economica». Il problema pesa soprattutto su chi ha più anni sulle spalle: «Si lavora su 21 turni e il lavoro è raddoppiato negli ultimi due anni, eppure si agisce solo sulla precarietà con lavoratori over 50, interinali e in staff, che vengono sostituiti», aggiunge Luigi Di Carlo, Rsu Fiom. Paolo Melacarne, Rsu Uilm: «Dopo diversi incontri, ci ritroviamo a non avere alcuna garanzia sul consolidato fisso e sulla stabilizzazione degli interinali. La nostra proposta era di 15 centesimi sulla paga oraria, l’azienda ha fatto una controproposta di 5 centesimi sul totale del monte orario (173 ore) limando sul premio di risultato e maggiorazioni per i turnisti sulle quali erano già stati fatti accordi».
Ferma anche la Bitron
Mobilitazione anche alla Bitron di strada del Portone a Grugliasco. Nell’azienda lavorano 500 addetti, di cui 100 interinali, e il personale è prevalentemente femminile. Qui col tempo la produzione è passata dalla componentistica per elettrodomestici all’energia, soprattutto contatori e colonnine di ricarica elettrica. L’azienda distribuisce a livello internazionale e i bilanci sono attivi, ma la trattativa su stabilizzazione dei precari e gettoni di presenza sulla turnazione è ferma da anni. «Nel 2015 abbiamo fatto un accordo per il gettone di presenza (circa 55 euro) sui turni di lavoro nel fine settimana - spiega il funzionario Fiom Bruno Ieraci -. Nel 2023 in vista dei rincari legati all’aumento dell’inflazione abbiamo chiesto un aumento, ma la trattativa è al palo». Le maestranze lamentano rapporti problematici con le gerarchie aziendali e la difficile la situazione degli interinali: «Ci sono persone che lo sono da 7-8 anni, ma quando cerchiamo di portare avanti la contrattazione minacciano di portare via le macchine - sottolineano le Rsu, Michele Racca e Raffaele Pinto - eppure l’azienda ha chiuso il 2022 in attivo».
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