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ECONOMIA PIEMONTESE

Calo delle imprese torinesi nel 2025. Marco Gay: «Priorità all’automotive»

Unione Industriali Torino e le tendenze del primo trimestre dell’anno nuovo

Calo delle imprese torinesi nel 2025. Marco Gay: «Priorità all’automotive»

La presentazione dell'indagine condotta dall'Unione Industriale Torino

Continua il trend in discesa delle imprese piemontesi. È quanto emerge dalla consueta indagine del Centro Studi dell’Unione Industriali Torino, in previsione di un primo trimestre 2025 non troppo ottimistico. I dati, condizionati da un generale quadro di incertezza, riflettono la complessità dello scenario economico nazionale ed europeo.

Le imprese affronteranno l’anno nuovo con cautela, anche se si manifesta una forte perseveranza, come dimostrano le attese sull’occupazione e gli investimenti, che restano stabili. Il contraltare resta la cassa integrazione, il cui ricorso vive un incremento a livello generale ma soprattutto nei settori maggiormente in difficoltà: tessile e metalmeccanica, automotive in particolare.
Si prevede poi un calo di produzione (saldo ottimisti/ pessimisti al -4,6%), ordini (-6%), redditività (-8,2%) ed export (9%).
Si conferma la tendenza che, da oltre un anno, vede una divergenza nell’andamento settoriale: se da un lato nel comparto manifatturiero si rilevano difficoltà, il settore terziario prosegue la sua crescita vivendo attese favorevoli, in virtù della bassa incidenza dell’export. L’unica nota pessimista riguarda la categoria commercio e turismo, un calo verosimilmente legato alla stagionalità.


«Stiamo vivendo un periodo di grande incertezza e complessità - commenta Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino - Voglio però sottolineare come l’eterogeneità del nostro tessuto produttivo, in cui si distingue un terziario in trend positivo, insieme alla concreta propensione di tutta la nostra industria a innovare e a competere nel mondo, continuino a rappresentare il valore aggiunto dell’economia del territorio».

C’è anche una forte preoccupazione su una possibile crescita dei costi energetici e materie prime, un aumento che, secondo Andrea Amalberto, presidente Confindustria Piemonte, va gestito senza allarmismi.

Torino resta in linea con gli andamenti regionali anche se vive un’accelerazione sugli investimenti: secondo l’indagine più di un’azienda su 5 programma di investire e aprire nuovi impianti nei primi tre mesi del 2025.
Tuttavia, l’aggravarsi della crisi del settore auto tocca la Città Metropolitana più di altre zone del Piemonte e il ricorso alla cassa integrazione interesserà ben il 14% delle imprese.

Guardando ai singoli settori, infatti, le previsioni peggiori riguardano le imprese metalmeccaniche.
«Oggi la priorità va verso la crisi dell’automotive e al sostegno delle aziende capaci di competere sul mercato - spiega il presidente - Bisogna agire partendo dal nostro territorio per sostenere l’indotto, per stimolare anche una politica industriale regionale».
Come annuncia Gay, è previsto per questo venerdì un tavolo di discussione con la Regione Piemonte.
«Stiamo parlando anche con il gruppo Stellantis, importante per il nostro indotto, e stiamo lavorando affinché trovi uno sviluppo sul nostro territorio».
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