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Economia & Famiglie
16 Gennaio 2025 - 20:50
L'Italia chiude il 2024 con un'inflazione all'1%, in netto calo rispetto al 5,7% del 2023, grazie soprattutto alla diminuzione del 10,1% dei prezzi dei beni energetici. Anche il settore alimentare ha visto un rallentamento nei prezzi, che passano da un incremento del 9,8% a un più moderato 2,2%. Tuttavia, i costi alimentari continuano a superare (del doppio) l'inflazione generale.
L'inflazione di fondo, esclusi energia e cibo, è scesa al 2% dal 5,1% del 2023, e il "carrello della spesa" ha visto una crescita del 2%, un miglioramento rispetto al 9,5% dell'anno precedente. L'inflazione proiettata al 2025 si attesta invece allo 0,3%. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso soddisfazione sui dati Istat, dichiarando su X: "I dati confermano che siamo sulla strada giusta".
Un'analisi dell'Unione Nazionale Consumatori ha rivelato le città italiane con i maggiori aumenti del costo della vita. Bolzano guida la classifica con un'inflazione del 1,7%, seguita da Brindisi al 1,8%. In termini di spesa annua per famiglia, Bolzano vede un incremento di 492 euro. Rimini e Siena seguono con aumenti simili. Importanti rialzi sono stati registrati anche in città come Padova, Parma, Napoli e Trieste.
Secondo il Codacons, l'inflazione ha gravato le famiglie italiane di 8,5 miliardi di euro in più nel 2024. Una famiglia tipo ha sopportato un aumento medio di 329 euro, salendo a 448 euro per quelle con due figli. Nonostante una generale riduzione dell'inflazione, i prezzi degli alimentari continuano a crescere del +2,4% annuo, aggiungendo 219 euro alla spesa media delle famiglie. Inoltre, il settore turistico ha visto un aumento del +3,9% nei prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione.
Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha sottolineato la necessità di un intervento governativo per contenere l'aumento dei prezzi, particolarmente nel settore alimentare: "Dopo gli incrementi del 2023, speravamo in una discesa, che non si è verificata. È urgente un'azione decisa per gestire i costi nei settori primari di cibi e bevande."
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