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Economia
09 Maggio 2025 - 22:30
Bitcoin torna a far parlare di sé con un balzo storico che lo porta a 101.679,85 dollari, il picco più alto registrato da febbraio. Il segnale è chiaro: la regina delle criptovalute è di nuovo al centro del palcoscenico finanziario. A innescare il rally è stato un annuncio ad effetto del presidente Donald Trump, che mercoledì ha anticipato un nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, poi confermato ufficialmente nella mattinata di giovedì. Un assist ai mercati, che hanno reagito con entusiasmo.
Il risultato? Una corsa agli asset rifugio. Mentre le tensioni geopolitiche tra India e Pakistan crescono e la Federal Reserve resta alla finestra su possibili tagli dei tassi, il dollaro si è ritrovato improvvisamente fragile. E in questo vuoto di fiducia, investitori e speculatori hanno ritrovato interesse per criptovalute e oro, i grandi classici dell’incertezza globale.
Non solo Bitcoin: anche Ether ha guadagnato il 18%, Solana il 10% e Dogecoin il 12%, confermando un'ondata di euforia nel comparto. Ma il rally ha contagiato anche i mercati tradizionali: il Dow Jones ha chiuso con un +500 punti, mentre il titolo Coinbase ha segnato un +5%, trainato dalla nuova impennata del comparto crypto.
Guardando i dati nel dettaglio, da quando Trump ha annunciato nuovi dazi a inizio aprile, Bitcoin è cresciuto del 17%, l’oro ha guadagnato il 5% e l’S&P 500 ha perso leggermente terreno. Un chiaro segnale che i capitali stanno cercando rifugio lontano dagli strumenti tradizionali.
Gli analisti indicano un range di oscillazione tra i 70.000 e i 109.000 dollari nel breve periodo. Ma l’asticella vera è già fissata: il massimo storico di 109.350 dollari raggiunto lo scorso gennaio. Solo superando questa soglia si potrà parlare di breakout autentico. Fino ad allora, il mercato resta acceso, ma ancora in bilico tra euforia e cautela.
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