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Lavoro, il Piemonte rallenta: previste 1.500 assunzioni in meno a maggio

La domanda di lavoro cala in Piemonte, in controtendenza rispetto al dato nazionale. Servizi e turismo restano i settori più dinamici

Lavoro, il Piemonte rallenta: previste 1.500 assunzioni in meno a maggio

Il mercato del lavoro piemontese registra un nuovo rallentamento. Secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, le imprese della regione prevedono 28.490 nuove assunzioni a maggio 2025, con un calo di 1.520 posti rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il dato peggiora su base trimestrale: da maggio a luglio sono attesi 88.000 nuovi ingressi, 4.190 in meno rispetto al 2024 (-4,5%). Il Piemonte va quindi in controtendenza rispetto al panorama nazionale, dove si registra una crescita sostenuta della domanda di lavoro: +7% su base mensile e +4,4% nel trimestre. A trainare il mercato a livello italiano è il settore dei servizi, in particolare il turismo, che mostra segnali di forte vitalità grazie alla stagione estiva imminente.

Nel dettaglio regionale, i servizi coprono oltre due terzi delle assunzioni (68,4%), con 60.170 ingressi attesi nel trimestre. Tuttavia, anche questo settore mostra un leggero calo rispetto al 2024. Più marcata la flessione nell’industria, che scende a 27.830 assunzioni (-3.140). Tra i comparti più attivi, turismo, commercio e servizi alla persona rappresentano oltre il 44% della domanda di lavoro piemontese.

Uno dei segnali più critici riguarda la difficoltà di reperimento delle figure professionali, che riguarda il 49% delle assunzioni previste, un dato superiore alla media nazionale (47%). In quasi un terzo dei casi (33,3%) le imprese dichiarano di non trovare candidati, mentre in un altro 12,1% i profili disponibili risultano non adeguatamente preparati. Tra le figure più difficili da reperire spiccano gli operai specializzati, in particolare quelli addetti a impianti elettrici ed elettronici (85,5% di difficoltà), i saldatori e montatori meccanici (83,6%) e alcuni tecnici specializzati. Anche per alcuni laureati, come quelli in ambito medico o chimico, la ricerca si dimostra complicata.

A livello contrattuale, domina il tempo determinato (62% delle assunzioni), seguito dai contratti stabili (27%). Un’assunzione su tre (35%) è destinata a giovani under 30, ma il mercato richiede spesso esperienza: oltre il 60% delle imprese cerca profili già formati.

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