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Innovazione
19 Maggio 2025 - 20:05
Semplificare, condividere, innovare. È questa la direzione indicata dal nuovo studio “Il valore di INWIT per l’Italia”, condotto da The European House – Ambrosetti, che analizza l’impatto economico, ambientale e occupazionale del modello infrastrutturale sviluppato da INWIT, il primo tower operator italiano. Presentato in occasione del Sustainability Day 2025, l’evento annuale promosso dall’azienda per il confronto con i propri stakeholder, il rapporto evidenzia come la condivisione delle infrastrutture digitali possa rappresentare una leva strategica per la crescita sostenibile del Paese.
Il principio è semplice: condividere le infrastrutture significa massimizzarne l’uso, evitando duplicazioni costose e impattanti, sia sul piano economico che ambientale. Una strategia che migliora l’accessibilità dei servizi, amplia la copertura nei territori, riduce le esternalità negative e stimola l’occupazione.
“Dieci anni fa è emerso un nuovo modello di separazione tra infrastrutture e servizi, che ha portato alla nascita di realtà come INWIT – ha spiegato Diego Galli, direttore generale dell’azienda –. La nostra forza sta nella condivisione delle torri con tutti gli operatori: un sistema aperto ed efficiente, sia dal punto di vista economico che ambientale. In un decennio abbiamo generato un valore condiviso pari a 15,8 miliardi di euro”.
Secondo l’analisi Ambrosetti, il modello INWIT contribuisce in maniera rilevante alla crescita economica: 1,3 miliardi di euro di contributo diretto al Pil nazionale, che diventano oltre 5 miliardi nel quinquennio. Sul fronte occupazionale, l’azienda sostiene direttamente e indirettamente più di 3.000 posti di lavoro, con un moltiplicatore pari a 9,7.
Emiliano Briante, responsabile dell’area Business & Policy Impact e European Affairs di Ambrosetti, ha sottolineato: “Il valore di INWIT si misura anche nella sua capacità di generare impatti trasversali: sull’economia, sull’occupazione, sull’innovazione tecnologica e sull’ambiente”.
Con oltre 25.000 torri distribuite in tutta Italia, INWIT garantisce oggi la copertura di oltre l’82% dei Comuni, con una densità di una torre ogni 3 km nelle aree rurali e una ogni 500 metri nei centri urbani ad alta densità abitativa. Una presenza che, grazie a ingenti investimenti – pari al 30% dei ricavi 2024 – consente agli operatori di telecomunicazioni di accelerare i processi di digitalizzazione e rendere più accessibili i servizi a cittadini e imprese.
Oltre all’efficienza economica, il modello INWIT si distingue anche per il suo contributo alla transizione ecologica. Tra il 2015 e il 2024, la condivisione delle torri ha evitato la costruzione di infrastrutture duplicate, permettendo un risparmio significativo in termini di suolo, materiali ed energia.
Secondo i dati dello studio, l’adozione di torri multi-operatore ha permesso di evitare l’emissione di oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO₂, equivalenti a quelle prodotte da circa 1,7 milioni di voli intercontinentali Roma–New York.
“Il nostro modello si fonda su investimenti, apertura e innovazione – ha concluso Galli –. Crediamo in un’infrastruttura digitale collaborativa, che sia davvero al servizio del Paese, delle imprese e dell’ambiente
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