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Economia
21 Maggio 2025 - 14:05
L’Istat, nel suo Rapporto 2025, evidenzia un rallentamento della crescita economica rispetto al già moderato andamento del 2024. Le previsioni indicano un incremento del PIL compreso tra +0,4% (secondo il FMI) e +0,6% (secondo Banca d’Italia e MEF), contro lo 0,7% registrato lo scorso anno.
Secondo l’Istat, le prospettive per il 2025 sono fortemente condizionate dalle tensioni geopolitiche internazionali, che rendono ogni previsione soggetta a margini di incertezza. L’evoluzione delle politiche commerciali globali sta influenzando negativamente la crescita, con effetti diretti sulla fiducia dei consumatori e degli investitori.
Nonostante il rallentamento economico, il rapporto evidenzia un "netto miglioramento" dei conti pubblici. L’indebitamento netto è sceso dal 7,2% al 3,4% del PIL, a seguito dell'incremento delle entrate e della diminuzione delle spese, determinata principalmente dalla revisione del Superbonus. Il debito pubblico è cresciuto di sette decimi a causa dell’aumento della spesa per interessi per gli interessi, raggiungendo il 135,3% del PIL, ma meno di quanto stimato da PSB e Commissione Europea. Il saldo primario, infine, è migliorato di quattro punti, tornando in avanzo (+0,4% del PIL) dopo quattro anni.
Mentre l’Italia mostra segnali di ripresa nei conti pubblici, la situazione economica in Francia e Germania è più critica. Il saldo primario è rimasto negativo, peggiorando in Francia (-3,7%) e Germania (-1,7%). La Spagna, invece, ha registrato un miglioramento, con un saldo primario pari a -0,7%.
Il 2025 si prospetta, dunque, come un anno di crescita debole, influenzato dalle incertezze geopolitiche e dalle politiche commerciali globali. Tuttavia, il miglioramento dei conti pubblici rappresenta un segnale positivo per la stabilità economica del Paese.
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