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Politica economica

Crolla l’export cinese: l’effetto dazi affossa Pechino, trattative in stallo

Le pressioni di Trump indeboliscono l’economia cinese, mentre a Londra prosegue il dialogo tra le due superpotenze

Crolla l’export cinese: l’effetto dazi affossa Pechino, trattative in stallo

Foto di repertorio

Il secondo round di colloqui tra Stati Uniti e Cina si è aperto lunedì 9 giugno a Londra, ma la vera notizia arriva dai numeri. I dazi imposti dall’amministrazione Trump stanno infatti colpendo duramente l’economia cinese: l’export verso gli USA è crollato del 34,5% nel mese di maggio, segnando la peggior performance da oltre cinque anni.

Il surplus commerciale con Washington, pur rimanendo positivo, è sceso da 20,5 miliardi a 18 miliardi di dollari rispetto ad aprile. Le importazioni, intanto, sono diminuite del 18%, segnalando una domanda interna ancora debole. La tanto attesa tregua commerciale di 90 giorni, pensata per riavviare il dialogo, non ha portato i frutti sperati.

La Cina si trova ora a fare i conti anche con una fase deflattiva, con i prezzi al consumo in calo dello 0,1% per il quarto mese consecutivo. Ancora più preoccupante è il dato sulla produzione industriale, con un calo dei prezzi alla produzione del 3,3%, il peggiore da un anno.

Sul fronte negoziale, gli Stati Uniti, rappresentati dai responsabili del Tesoro Bessent e del Commercio Lutnick, si mostrano concentrati su obiettivi immediati: il ripristino del flusso di minerali rari e la rimozione di restrizioni sull’export tecnologico verso la Cina. Impegni discussi direttamente tra Trump e Xi Jinping durante una recente telefonata.

La trattativa prosegue, ma gli indici macroeconomici spingono Pechino a considerare l’ipotesi di prolungare la tregua commerciale, nella speranza di un’intesa che possa ridare slancio alla seconda economia mondiale.

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