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Economia
09 Luglio 2025 - 19:00
Fonte: Coldiretti
I costi dell'energia stanno diventando alti, e serve una mano per l'intero settore. È quanto emerge dall’incontro “L’agroindustria piemontese tra nuovi mercati, competitività e resilienza: evidenze per guidare il futuro”, svoltosi oggi presso la sede di Confindustria Cuneo, dove è stata presentata una ricerca promossa dalla Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte in collaborazione con il Research Department di Intesa Sanpaolo.
L’indagine, condotta tra maggio e giugno su oltre 300 imprese associate del comparto, coinvolge aziende che rappresentano complessivamente 2.800 addetti. A illustrarne i risultati è stata Romina Galleri, economista di Intesa Sanpaolo. Il costo di materie prime ed energia rappresenta la principale fonte di preoccupazione per quasi due terzi delle imprese (70%), seguito dalla domanda interna in calo. Tra i rischi segnalati anche dazi doganali (oltre il 30%) e cambiamenti climatici (30%). Il 90% delle imprese agroindustriali piemontesi esporta, con performance diversificate: il 35% delle medio-grandi aziende realizza oltre metà del proprio fatturato all’estero, mentre due terzi delle micro e piccole si fermano sotto il 10%. A frenare l’internazionalizzazione sono principalmente instabilità geopolitica, burocrazia fiscale e costi logistici.
Tra le strategie preferite per crescere nei mercati globali emergono la partecipazione a fiere internazionali, il supporto di ICE e SACE, e il rafforzamento del marchio Made in Italy. Le aziende più strutturate puntano su innovazione tecnologica e diversificazione dei mercati; le realtà più piccole investono in nuovi prodotti e formazione del personale. Tuttavia, solo 1 azienda su 4 dichiara di avere under 40 nei ruoli dirigenziali. La sostenibilità e l’utilizzo di tecnologie 4.0 sono temi sempre più centrali, favoriti proprio dalla presenza di giovani nei board e dalla consapevolezza del cambiamento climatico.
Nel suo intervento, Pier Giorgio Mollea di Confindustria Cuneo ha sottolineato il peso economico del comparto per il territorio: “Cuneo è la prima provincia per valore delle produzioni certificate, oltre 970 milioni di euro. La qualità, la diversificazione e l’export sono i punti di forza, ma servono strumenti concreti contro costi energetici, carenza di competenze e incertezza normativa”.
La tavola rotonda “Dal dato alla strategia” ha messo a confronto rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale. In particolare, Loredana Virdis di Intesa Sanpaolo ha ricordato l’impegno della banca: “Abbiamo stanziato 10 miliardi di euro a favore delle filiere agroalimentari italiane. Vogliamo sostenere la competitività, l’innovazione e la sostenibilità del settore, con soluzioni su misura”.
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