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economia
19 Luglio 2025 - 10:40
Al centro del dibattito economico globale durante il G7 e G20 di Durban, in Sudafrica, il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha lanciato un duro monito sull’impatto crescente della Cina sull’industria manifatturiera europea e italiana. Secondo Giorgetti, la sovraccapacità produttiva e le politiche commerciali adottate da Pechino stanno causando «un impatto negativo significativo» sulle imprese del Vecchio Continente, mettendo in difficoltà settori strategici e spingendo a riflettere su strumenti di tutela e politiche di riequilibrio commerciale.
Nel suo intervento, il ministro ha denunciato anche la quota dominante della Cina negli appalti delle banche multilaterali di sviluppo, sottolineando la necessità di politiche che aumentino il contenuto locale e riequilibrino l’assegnazione dei contratti, troppo sbilanciata a favore di Pechino. Questa posizione riflette una crescente preoccupazione a livello occidentale circa la capacità della Cina di influenzare le economie emergenti tramite progetti infrastrutturali e finanziamenti.
Giorgetti ha inoltre evidenziato le incertezze macroeconomiche globali, aggravate dalle tensioni commerciali e dalla svalutazione del dollaro. «L’indebolimento del dollaro – ha spiegato – si somma agli effetti dell’aumento dei dazi, creando un quadro complesso e rischioso per la stabilità economica internazionale». Il ministro italiano ha quindi sottolineato la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione di questi fenomeni per preservare le economie nazionali e europee da possibili shock.
Un capitolo importante del discorso è stato dedicato alla guerra in Ucraina. Giorgetti ha ribadito l’impegno italiano nel sostenere Kiev e ha richiamato l’attenzione su una misura decisa a Banff: «Nessuna azienda o ente che abbia finanziato o beneficiato da affari in Russia potrà partecipare alla ricostruzione dell’Ucraina». Una linea dura, che mira a isolare Mosca e a prevenire condizionamenti economici durante la ricostruzione post-conflitto.
Infine, il ministro ha dedicato parole positive all’Africa, ricordando come le iniziative italiane, in particolare il Piano Mattei, siano orientate a promuovere uno sviluppo sostenibile e condiviso sul continente. L’intesa con organismi multilaterali come la Banca Mondiale e la Banca Africana di Sviluppo, insieme ai finanziamenti degli Emirati Arabi Uniti, punta a colmare il gap infrastrutturale africano, elemento cruciale per stimolare la crescita economica e l’occupazione.
La riunione dei ministri delle Finanze e governatori del G20 dovrebbe concludersi con un comunicato che, pur non vincolante, cerca di trovare una posizione comune su commercio e sfide globali, in uno scenario ancora segnato da tensioni e incertezze.
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