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Oro al galoppo: fino a dove arriverà e se è il momento di puntare

Superati ancora i record storici. Ecco le analisi fra trading e geopolitica

Oro al galoppo: fino a dove arriverà e se è il momento di puntare

Oro senza freni: dopo che già nella giornata di ieri aveva ritoccato i record storici, oggi alle 12 la quotazione spot segnava un rialzo dello 0,8% a 3.655 dollari/oncia (+45,3% annuale), mentre i contratti futures con consegna a dicembre segnavano un +0,3% a 3.693 dollari/oncia (+46,6%). Una fiammata che pone alcune domande.

Fino a dove potrebbe spingersi il prezzo dell’oro?

Stanno fioccando le stime rialziste: oggi ANZ ha alzato la previsione per fine 2025 a 3.800 dollari e punta a un picco di circa 4.000 dollari entro giugno 2026 secondo Reuters. Anche J.P. Morgan vede un orizzonte solido: una media a fine 2025 di 3.675 dollari e un balzo verso i 4.000 dollari entro metà 2026.

Ma i più audaci non si fermano qui: Goldman Sachs segnala che, in caso di compromissione dell’indipendenza della Fed, il prezzo potrebbe salire fino a 5.000 dollari l’oncia. È uno scenario "estremo", legato a un profondo crollo della fiducia nelle istituzioni finanziarie tradizionali (secondo quanto riferisce InvestopediaThe Times).

Altri scenari previsionali indicano range più moderati ma comunque rialzisti. Il World Gold Council suggerisce un aumento aggiuntivo del 0–5% nella seconda metà del 2025, con potenziali rialzi fino al 10–15% in caso di deterioramento economico o tensioni geopolitiche. Previsioni più conservatrici, come quelle di BofA, parlano di 3.063 dollari per il 2025 e 3.350 $ per il 2026, con possibilità di toccare 3.500 dollari nei prossimi due anni.

Un sito di previsione indipendente, InvestingHaven, spinge ancora più in là: fino a 5.155 dollari verso il 2030, con circa 3.900 dollari già nel 2026 

In sintesi: il range realistico nel breve-medio termine è tra 3.800 $ e 4.000 $, con scenari estremi fino a 5.000 $, soprattutto in caso di crisi istituzionali o macroeconomiche.


L’attuale contesto geopolitico può influenzarne il prezzo?

Sì, a trecentosessanta gradi. Conflitti e incertezze globali spingono sempre più capitali verso l’oro, considerato “bene rifugio”. La recente escalation in Medio Oriente (l’attacco israeliano in Qatar) ha scatenato una fiammata: toro e petrolio hanno galoppato, mentre yen e franco svizzero si rafforzavano.

Analisi approfondite confermano che eventi geopolitici—dalla Crimea all’Ucraina, a tensioni mediorientali—hanno più volte innescato salti del prezzo dell’oro (Blanchard and CompanyAlternative InvestorAchat & Vendita Oro). Secondo il World Gold Council, in caso di deterioramento economico o problemi finanziari/geo-economici, l’oro potrebbe guadagnare fino al 10–15% ulteriori.

Inoltre, la debolezza del dollaro — accentuata da tensioni politiche negli Stati Uniti, attacchi alla Fed, e attese di tagli ai tassi — amplifica l’attrattiva dell’oro.

In sintesi: il contesto geopolitico attuale (tra Medio Oriente, tensioni Fed-USA e instabilità globale) alimenta fiammate rialziste sull’oro.


È il momento giusto per investire?

Il quadro suggerisce che l’oro è nel pieno di una corsa rialzista. Le previsioni convergono su forti rendimenti, specialmente se gli scenari “rischiosi” dovessero materializzarsi. Diminuzione dei tassi d’interesse, indebolimento del dollaro, domanda da parte delle banche centrali (soprattutto Cina), e tensioni globali alimentano un trend potentissimo 

Tuttavia, occhio alla volatilità e all’assenza di rendimento intrinseco (l’oro non paga interessi o dividendi). Goldman Sachs consiglia investimenti tramite ETF o oro fisico come diversificazione, ma invita a valutare sempre l’esposizione al rischio I

Conclusione: se cerchi un porto sicuro in un clima instabile, l’oro è un’idea solida. Perché sì: prospettive rialziste robuste, supporto da politiche monetarie espansive, banche centrali e flussi safe-haven. Perché no: è un investimento difensivo, non produttivo, e soggetto a brusche oscillazioni. Perfetto se vuoi equilibrio nel portafoglio, meno se cerchi rendimenti correnti o dinamiche più speculative.

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