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La perdita

Crollano Ferrari e Stellantis, Exor brucia quasi 3 miliardi in due giorni

Il valore del portafoglio si riduce di oltre 2,8 miliardi di euro, colpendo in pieno le tasche di John Elkann

Crollano Ferrari e Stellantis, Exor brucia quasi 3 miliardi in due giorni

La settimana di Borsa si è chiusa in modo pesante per la galassia Exor degli Agnelli-Elkann, che nell’arco di due giorni ha visto svanire quasi tre miliardi di euro di valore netto a causa del crollo dei titoli automobilistici di punta del suo portafoglio. Le forti flessioni registrate da Ferrari e Stellantis a Piazza Affari hanno infatti avuto un impatto diretto sul Net Asset Value (Nav) della holding controllata da John Elkann. Dopo il tonfo del 15% nella seduta di giovedì 9 ottobre, in seguito alla presentazione del piano industriale al 2030 che ha deluso le attese del mercato, Ferrari ha continuato a scendere anche venerdì, cedendo un ulteriore 2,77%. In soli due giorni il titolo di Maranello ha perso complessivamente il 16,6% del proprio valore, facendo scendere la capitalizzazione di Borsa da 81 a 67,46 miliardi di euro.

Non è andata meglio a Stellantis, che nonostante la pubblicazione di dati positivi sulle consegne globali del terzo trimestre, cresciute del 13%, ha chiuso la seduta di venerdì con una flessione di oltre il 7%, riducendo la propria capitalizzazione a 24,86 miliardi di euro. Le ripercussioni per Exor sono state immediate. Secondo le stime di MF Newswires, al 30 giugno Ferrari rappresentava il 39,5% del Net Asset Value della holding, per un valore di circa 15,7 miliardi di euro, mentre Stellantis pesava per il 9,6%, pari a circa 3,8 miliardi. Il calo combinato dei due titoli comporta quindi per Exor una perdita potenziale di circa 2,6 miliardi di euro sul valore della partecipazione Ferrari e di oltre 270 milioni su quella di Stellantis, per un effetto complessivo negativo superiore ai 2,8 miliardi di euro.

A fine giugno il Gross Asset Value di Exor ammontava a 40 miliardi di euro, con un Net Asset Value consolidato di circa 36 miliardi. Dopo le ultime due sedute, la holding olandese della famiglia Agnelli vede quindi scomparire una parte significativa della propria valutazione di portafoglio, a causa del cambio di sentiment sui titoli automobilistici che costituiscono il cuore delle sue partecipazioni.

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