Sui volti della folla accorsa a Buckingham Palace si legge grande dolore e sconforto alla notizia che nessuno voleva sentire. La regina Elisabetta è morta. E’ la fine di un’era. Elisabetta II ha rispettato il suo dovere verso il suo popolo fino agli ultimi giorni di vita, con le mani livide e il volto tirato ma con il carattere di ferro che ha sempre contraddistinto il suo regno durato 70 anni, il più longevo della storia britannica. Si è spenta serenamente nel castello di Balmoral, in Scozia, circondata dall’affetto dei suoi familiari, vicino agli amati nipoti William ed Harry e al figlio Carlo che salirà sul trono al suo posto.
Un secolo di storia
Nata a Londra il 21 aprile 1926, Elisabetta II diventò regina all’età di 25 anni, alla morte del padre Giorgio VI. Il suo regno ha attraversato un secolo di storia politica e non solo. Ha conferito l’incarico a quindici primi ministri, da Winston Churchill negli anni Cinquanta a Margareth Thatcher negli anni Ottanta, fino a Tony Blair, Boris Johnson e l’ultima, il 6 settembre, alla nuova premier Liz Truss. C’era durante la crisi di Suez degli anni Cinquanta che segnò il declino del Regno Unito nella scena internazionale, portando alla progressiva decolonizzazione di quello che un tempo era stato l’impero britannico, così come nel 1973, quando il Regno Unito aderì alla Comunità europea, e c’era nel 2016 quando i cittadini si espressero compatti per la Brexit. Dal carattere pacato, negli ultimi anni ha inaspettatamente espresso una certa sensibilità verso i temi ambientali facendo valere la sua voce contro la crisi climatica.
Gli scandali e l’amore
Il suo regno non è però stato risparmiato da tanti scandali, dalla separazione del figlio Carlo con Diana, nel 1992, i tradimenti, e la morte della principessa cinque anni dopo nel tunnel del Ponte dell’Almae a Parigi, quando l’auto su cui era a bordo con il suo fidanzato Dodi Al-Fayed, non certo gradito alla corte, si schiantò contro un pilone. E ancora: il rogo del castello di Windsor, il carattere ribelle di Harry e Meghan, riottosi a trascorrere il Natale con lei e come ultimo dispiacere lo scandalo del principe Andrea, coinvolto nel caso Epstein, il miliardario predatore sessuale morto in un carcere a New York. E poi ci sono state le “mazzette” di un milionario di Hong Kong alla nipote prediletta, Zara Tindall, e l’incidente automobilistico del principe Filippo. Il suo amato Filippo, compagno di tutta la vita, di cui Elisabetta disse di essersi innamorata “al primo sguardo”. Tutti la ricordano con il capo chino e l’espressione triste, durante il funerale del principe ad aprile dell’anno scorso.
Il legame con Torino
La regina ha un legame anche con Torino. La sovrana fu ospite nella nostra città per le celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia. In quell’occasione fu accompagnata da un cicerone di eccezione: il patron della Fiat, l’avvocato Giovanni Agnelli a visitare il quartiere di Italia ‘61, e fu accolta da una grande folla in festa in città. Aveva soltanto 34 anni e da 9 era salita sul trono come regnante.
Il cordoglio
I messaggi di cordoglio sono arrivati da ogni parte del mondo. Anche da parte del premier Draghi e del presidente Mattarella. «Una figura di eccezionale rilievo entra nella storia - scrive Mattarella, porgendo le condoglianze alla famiglia -. Se ne ricorderà - prosegue - l’autorevole saggezza e l’altissimo senso di responsabilità, espresso soprattutto nella generosità di spirito con la quale la Sovrana ha consacrato la sua lunga vita al servizio dei cittadini britannici e della più ampia famiglia del Commonwealth».
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