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28 Ottobre 2022 - 01:55
Per contrastare il carobollette, i pasticceri piemontesi hanno adottato una strategia per risparmiare, ossia anticipare l’orario di preparazione dei dolci accendendo i forni di notte.
«Siamo aziende energivore, i forni vanno quasi tutti a energia elettrica. Stiamo cercando di far fronte a queste difficoltà legate al carobollette in questo modo, ma non è un momento semplice». Così Giovanni Dell'Agnese, presidente dei pasticceri Epat Torino, ha spiegato le difficoltà della categoria a margine della presentazione della rassegna Dolcissima a Palazzo Madama durante la presentazione di Dolcissima, evento di Ascom e Epat che punta a ravvivare il settore in difficoltà. Al momento «non ci risultano chiusure, ma alcune pasticcerie devono riorganizzare il lavoro, facendo per esempio funzionare i forni di notte oppure portandoli ad alte temperature o utilizzando la tecnica della cottura in discesa» spiega Dell’Agnese. «Le bollette - sottolinea il pasticcere - sono lievitate per noi anche del 50% e questo ha una ricaduta sui nostri fatturati. Speriamo di metterci un freno velocemente e che il nuovo governo riesca a trovare delle soluzioni».
Nel frattempo i maestri del gusto hanno lanciato una nuova iniziativa per valorizzare il settore dolciario esponendo nelle vetrine le loro prelibatezza in quattordici negozi del centro di Torino con show dimostrativi e degustazioni. L’evento in programma il 4 e il 5 novembre fa parte di Dolcissima, la rassegna organizzata dall’Ascom Confcommercio Torino e dall’Epat, con Regione Piemonte, Visit Piemonte e Camera di Commercio di Torino. La manifestazione è stata presentata ieri mattina nel Salone delle Feste di Palazzo Madama, dove sono state esposte torte provenienti dai laboratori dei Maestri pasticceri. Il progetto Dolcissima, al quale partecipano oltre 50 pasticceri del Piemonte, si avvale anche di una collaborazione con Artissima.
La manifestazione è stata presieduta dalla presidente di Ascom Confcommercio Torino, Maria Luisa Coppa che ha anche commentato l’innalzamento del tetto di spesa in contanti proposto dalla Lega. «Abbiamo sempre detto che la limitazione del contante non piace ai clienti, non per motivi di evasione che ormai è difficile, ma perché credo che i clienti debbano avere la libertà di pagare come vogliono» ha spiegato Coppa, ricordando che «nelle vicine Austria e Svizzera non ci sono limitazioni».
IL SERVIZIO di Tonino Di Marco https://youtu.be/po45FobzmMUI più letti
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