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Il colloquio

Pellerina, Mazzoleni: «Un ospedale “urbano” come in Nord Europa»

L'assessore all'Urbanistica assicura che il parco non verrà toccato

Paolo Mazzoleni

L'assessore all'Urbanistica

Un nuovo ospedale d’avanguardia, con spazi verdi utilizzabili da chi vive il quartiere, palazzine dove i pazienti trascorreranno la decenza e un corpo principale in cui verranno gestite le operazioni chirurgiche e l’attività di reception e accoglienza. La visione a lungo termine dell’assessore comunale all’Urbanistica Paolo Mazzoleni per il nosocomio della Pellerina si ispira alle più moderne strutture europee. «Ricordiamoci che stiamo parlando di un ospedale “urbano”» spiega l’assessore e - alle sue spalle - si estende il piazzale attualmente occupato dai giostrai, dove dovrebbe sorgere la nuova struttura. «Immaginiamo che sia possibile passare attraverso il polo sanitario, anche correrci intorno e utilizzare parte delle aree verdi comuni per altre attività - prosegue -. Non deve essere una struttura estranea al quartiere. Ne deve far parte».

Modello ospedale olandese

 

Un nuovo parco
In ogni caso, «nessuno ha intenzione di sottrarre spazio al parco della Pellerina» rimarca Mazzoleni, il giorno dopo una commissione consiliare fiume in cui è stato riportato il progetto dell’Asl di estendere l’ospedale per 13mila metri quadrati circa oltre il piazzale delle giostre. «Non è fattibile per una questione di rischio idrogeologico e anche perché politicamente non siamo disposti a toccare lo spazio del parco» spiega risoluto l’assessore. La nuova struttura sorgerebbe dunque sui circa 58mila metri quadrati di piazzale che - potenzialmente - potrebbe diventare un’area verde, ma che oggi è a tutti gli effetti un parcheggio sterrato. «Con le compensazioni relative al progetto del nuovo ospedale possiamo creare un nuovo parco» assicura Mazzoleni. Le opzioni non mancano, ma per ora l’assessore non si sbilancia. Si tratterà di un’area di analoga per dimensioni a quelle dell’ospedale e, presumibilmente, non lontana dalla struttura.


Spazio giostre
C’è poi la questione dei giostrai da affrontare. Anche per loro sarà necessario trovare una nuova collocazione. «Abbiamo avviato con loro una interlocuzione molto costruttiva» racconta ancora Mazzoleni. «Sono preoccupati e lo capisco, si tratta del loro lavoro e della loro vita, ma anche per loro può essere una opportunità». L’area dove ora insistono le giostre era stata assegnata in via temporanea e manca di tutte le infrastrutture di base. «Stiamo pensando a una nuova area più accessibile di questa dove poter creare uno spazio per le giostre».
Le decisioni da prendere non mancano, ma bisogna fare in fretta. «È innegabile che ci sia una concorrenza tra i territori, le risorse fanno gola a tutti. Anche per questo dobbiamo essere lungimirati e cogliere l’occasione» conclude Mazzoleni.



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