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Vera Gemma
31 Marzo 2023 - 06:00
La figlia di Giuliano Gemma con Asia Argento
L’appuntamento è fissato per questa sera 31 marzo alle 19 al cinema Centrale di via Carlo Alberto: Vera Gemma, insieme alla co-regista Tizza Covi, inaugurerà l’evento “Riprendersi - 24 ore di amore per il cinema e la sala” con l’anteprima di “Vera”, premiato a Venezia (biglietti 5 euro).
«Stiamo girando in tutta Europa da settembre: l’emozione è grandissima, soprattutto nei Paesi in cui non mi conoscevano e mi hanno scoperta grazie al film», spiega l’attrice e showgirl, figlia del mitico Giuliano Gemma e volto noto del piccolo schermo.
Come è nato questo progetto, a metà tra un documentario e un film di finzione, in cui interpreta se stessa?
«Ho incontrato i registi Tizza e Rainer Frimmel al circo. Stavo girando un documentario su mio padre, per cui il circo è stata una grande scuola di acrobazie. Loro giravano il film “Mister Universo”, mi vedevano in gabbia coi leoni: siamo diventati amici e un giorno Tizza mi ha proposto questo film».
Un lavoro molto sincero, in cui traspare l’amore per suo padre ma anche il peso del suo cognome.
«Voglio essere chiara: tra me e lui non c’è mai stato un problema, avevamo un rapporto bellissimo, lui mi incoraggiava sempre, mi diceva che ero più brava di lui. I problemi c’erano per la crudeltà degli esseri umani, era dura subire sempre il paragone fisico, essere messa al rogo e condannata per non essere bella come lui. Non mi sentivo mai all’altezza».
È molto bello il dialogo con Asia Argento sul peso di essere “figlie d’arte”.
«Quello è stato un momento improvvisato, una geniale idea di Tizza che ci ha messo di fronte a una tomba su cui era scritto solo “figlio di Goethe”: è stato naturale per noi iniziare quel dialogo, ci siamo sentite veramente solidali con questa persona».
Si tratta di un nuovo inizio di carriera?
«Non lo so, di certo sarà ancora lunga la vita di questo film, ci aspettano mesi di proiezioni e me la voglio godere tutta, so che ruoli così capitano una sola volta. Alcuni registi mi stanno dicendo di farmi sentire... ma se mi vorranno saranno loro a dover chiamare, no? Di certo troverò sempre un modo per essere artista».
“Vera” oggi apre un evento dedicato all’amore per la sala: cosa ne pensa?
«I film vanno visti al cinema. Ho molti ricordi di me come spettatrice, andavo ovviamente a vedere con la babysitter i film di mio padre, mi ricordo i posti in piedi, le maschere... Sono cresciuta con il cinema, i film van visti lì: l’emozione del grande schermo va ritrovata, è un sogno che va condiviso».
“Riprendersi” proseguirà anche per tutta la giornata di domani, sempre al Centrale: dalle 9,30 l’incontro “Cinema mon amour”, dalle 14 un flusso di corti, clip e interventi sul cinema che parla di cinema (ingresso gratuito).
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