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Il caso

Universiadi 2025 a rischio, i sindaci lanciano l'allarme

All’appello mancano 8 milioni di euro sui 41 previsti, ferme le gare e i cantieri

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Il passaggio delle consegne tra Lake Placid e Torino

«Le Universiadi sono a rischio». L’allarme arriva dai sindaci di Pragelato, Pinerolo e Torre Pellice, Giorgio Merlo, Luca Salvai e Marco Cogno che ieri hanno messo nero su bianco le proprie preoccupazioni per l’organizzazione dell’appuntamento in calendario nel gennaio 2025 non solo nei loro comuni, ma anche a Bardonecchia e Torino. Il motivo? I soldi, ovviamente.

«Per rispettare anche e soprattutto il cronoprogramma della fase progettuale e dell’apertura dei relativi cantieri - scrivono i tre primi cittadini - è quantomai urgente conoscere e sapere con certezza le risorse finanziarie che saranno stanziate dagli organismi istituzionali competenti» in quanto «ogni singolo territorio sede di gara presenta criticità e richieste diverse. Ma l’elemento comune è che l’evento sportivo si può dispiegare nella sua piena interezza e potenzialità se gli enti pubblici interessati, in primis la Regione Piemonte, garantisce quelle risorse per accogliere le richieste dei singoli Comuni che si rendono necessarie per la stessa realizzazione dell’evento sportivo». Anche perché è necessario ricordare che «le Universiadi rappresentano un’occasione importante per i nostri territori e, al contempo, un volano per rafforzare e consolidare la vocazione sportiva e turistica dei rispettivi Comuni sedi di gara».

Non a caso, i Comuni puntano su questi interventi anche per il post-Universiadi, come spiega il vicesindaco di Pragelato, Mauro Maurino: «Nell’area che ospiterà il Biathlon - ricorda - sorgerà anche l’impianto dello skiroll, che per il nostro paese è indispensabile in quanto garantirà una presenza turistica per 9 mesi l’anno. Inutile dire quanto questo sarebbe importante per la nostra economia». La preoccupazione, calendario alla mano, è chiara. Le Universiadi saranno a gennaio 2025 ma a oggi, a meno di due anni da quella data, i cantieri, sia per gli impianti sportivi che per le altre opere, non solo non sono partiti ma non sono neanche stati assegnati. E i 20 mesi di tempo in realtà potrebbero essere meno, visto che almeno sui siti di montagna bisogna mettere in conto che il meteo, con neve e ghiaccio, potrebbe impedire di lavorare sia nel prossimo inverno che negli ultimi mesi a ridosso dell’evento.

A fare chiarezza sulla situazione dei conti è Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino. «Il bilancio delle Universiadi chiude a circa 41 milioni di euro - spiega -. A oggi ne mancano 8. Di questi, 6 sono per Pragelato e due per Bardonecchia». Siete preoccupati? «Sappiamo che il Governo sta seguendo tutto l’iter necessario per soddisfare le richieste avanzate dalla Regione».

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