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l'incubo del lockdown
06 Aprile 2023 - 07:50
Il dettaglio di un balcone di una palazzina di Torino
Non poteva uscire sul balcone per fumare o prendere una boccata d’aria che l'anziano vicino si sporgeva dalla ringhiera del proprio e le scattava una foto. Per questo un 70enne è finito alla sbarra con l’accusa di stalking ai danni della vicina di casa - allora 26enne - per fatti accaduti tra il 2020 e il 2021. Delle fotografie – oltre 150, scattate con un teleobiettivo anche ad altri condomini – la ragazza ha avuto contezza solo dopo la perquisizione seguita alla denuncia.
Ma già prima, secondo la ricostruzione offerta dall’avvocato di parte civile Maria Rosa Bellantonio, la fanciulla aveva iniziato a temere che la presenza fissa e le occhiate insistenti dell’uomo nascondessero cattive intenzioni. Nel decreto con il quale il gip Ludovico Morello ha disposto il giudizio immediato, si parla anche di appostamenti nei pressi della sua abitazione «con lo scopo di incontrarla e avvicinarla» oppure «simulando un incontro casuale» per poi chiederle informazioni sui suoi spostamenti. Questi comportamenti (una «costante, continua e assillante presenza» imposta alla vittima, scrive il gip) sarebbero proseguiti almeno in un’occasione anche dopo l’arresto, avvenuto in flagranza a marzo 2021 nella centralissima via Garibaldi.
Il 5 aprile 2023 la giudice Rosanna De Rosa ha ritenuto insussistenti le accuse e ha assolto l’imputato - difeso dall’avvocato Salvatore Crimi - sia dal reato di stalking, sia dall’interferenza illecita nella vita privata, per il quale la vpo Barbara Figoli aveva chiesto una condanna a 6 mesi. Nell’udienza sono state ripercorse le tappe della vicenda iniziata a marzo 2020, in pieno lockdown. In quei giorni il 70enne avrebbe iniziato ad affacciarsi dal balcone ogni volta che la giovane usciva sul proprio, tanto da farla sentire osservata e intimidita. «Poi è passato allo step successivo, seguirmi mentre andavo a lavorare», ha messo agli atti la ragazza. Da un certo momento in poi, infatti, l’uomo non si sarebbe più accontentato di fotografarla e osservarla a distanza. Avrebbe anzi iniziato a monitorare i suoi spostamenti e a pedinarla mentre andava a fare la spesa o lungo il tragitto casa-lavoro.
Un atteggiamento che ha allarmato la giovane e l’ha indotta a chiedere aiuto prima alla sua coinquilina, poi alla proprietaria dell’appartamento e infine alle forze dell’ordine. Poche settimane prima dell’arresto, poi, la vittima avrebbe dato “mandato” alla sua coinquilina di filmare il pedinamento, che evidentemente ormai si aspettava quasi fosse una routine. Ad aprile 2021, anche grazie al “documento” video, il 70enne è stato arrestato in flagranza, ma nell'udienza di convalida il pm lo ha rilasciato, ritenendo insussistenti le esigenze cautelari. A quel punto, per sottrarsi alle sue attenzioni, la ragazza ha prima chiesto ospitalità ad amici e parenti e poi traslocato in un altro appartamento. Prim’ancora, però, ha smesso di andare al lavoro in presenza, ha cambiato stanza all’interno della casa e ha installato delle tende oscuranti sul balcone, indotta da un “perdurante e grave stato di ansia e di timore per la propria incolumità psicofisica”.
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