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in concerto per "borgate dal vivo"

Tricarico, il cantante-pittore: "Ecco perché mi state tutti sul c...o"

L'autore di "Io sono Francesco" dice la sua sui talent, Sanremo e le battaglie musicali estive: "E se fosse tutto costruito?"

Tricarico, il cantante-pittore: "Ecco perché mi state tutti sul c...o"

Francesco Tricarico è diventato famoso con il brano "I

È passato sulla musica italiana quasi come un alieno ma adesso torna con l’effetto di un ciclone. Riecco Francesco Tricarico. Il musicista milanese che stregò il palco di Sanremo 2000 con il brano “Io sono Francesco”, canzone dal candore solo apparente mercoledì 9 agosto dalle 21 (ingresso gratuito su prenotazione al sito www.borgatedalvivo.it) è atteso a Rivalta presso l’Arena del Monastero, per “Borgate dal vivo” in un live acustico, voce e pianoforte. Prima del concerto, il cantautore milanese, che è anche un apprezzato pittore, racconta questo suo particolare momento creativo, a cominciare dal singolo dai toni espliciti che lo ha rilanciato alla grande e che si intitola “Mi state tutti immensamente, profondamente sul c…o” in cui si fanno nomi e cognomi.
Tricarico, non le manca certo il gusto dell’invettiva…
«Credo che questo stato d’animo nasca dal periodo oggettivamente brutto che stiamo vivendo portato da guerra e pandemia. Due circostanze che, messe insieme, hanno reso l’uomo più cattivo. Mancano i poeti e quelli che ci sono e dovrebbero parlare, tacciono. La mia canzone come “L’Avvelenata” di Guccini? Un paragone che ci può stare, anche se sono momenti storici diversi. In comune c’è la voglia di cantare la libertà. È sempre più difficile oggi, distinguere i buoni dai cattivi, anche nella guerra in Ucraina».
Questa estate si sta caratterizzando per le battaglie musicali. Cosa ne pensa?
«Mi sembra tutto costruito, poi posso sbagliarmi. Non mi stupirei di sentire Samuele Bersani e Sfera Ebbasta cantare in un duetto dopo che se ne sono dette di tutti i colori in queste settimane. Magari lo stanno già preparando. Sanremo? È un buono spazio della musica, forse uno tra i pochi rimasti. Ci tornerei senz’altro. Considero i talent una manifestazione violenta, un tritacarne. Se dovessi esordire oggi sceglierei altre strade. Vorrei aver scritto “Viva l’Italia” di De Gregori».
Cos’è una canzone per Francesco Tricarico?
«Immergersi nel mare andando alla ricerca di perle preziose».
Lei è anche un apprezzato pittore e ha esposto alla Milanesiana. Come è nata questa passione?
«Al liceo il professore di lettere, durante le ore di lezione, ci portava alle mostre. Voglio poi ringraziare Elisabetta Sgarbi che sta credendo nel mio talento. Dipingere una canzone o cantare un quadro sarebbe una sfida interessante».

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