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Morti sul lavoro, Landini a Vercelli: «E' una strage. Cambiamo il sistema degli appalti»

In 2mila al corteo. Il segretario Cgil: «Negli ultimi 20 anni 20mila morti in Italia nei cantieri»

Duemila persone alla manifestazione a Vercelli

Duemila persone alla manifestazione a Vercelli

Ventimila morti negli ultimi vent'anni sul lavoro. «Sono quasi la metà della popolazione di Vercelli, dove oggi manifestiamo»,  esordisce il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, presente come i segretari degli altri sindacati, Cisl e Uil, alla grande manifestazione che ha coinvolto circa 2mila persone provenienti da tutto il Nord Italia nella città di Vercelli, per dire basta ai troppi morti nei cantieri.

Il corteo ha preso il via da piazza Roma, dove c'è la stazione ferroviaria di Vercelli: una marcia silenziosa lunga circa un chilometro e mezzo, fino alla sede della Prefettura dove una delegazione dei sindacati è salita per un colloquio col prefetto. Dopo la tragedia di Brandizzo, costata la vita a cinque operai (di cui stamattina erano presenti i familiari), Landini ha parlato di «un sistema da cambiare radicalmente per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, perché questa ormai è una strage». I numeri in Italia parlano chiaro: 1090 morti nel 2022 nei cantieri, già 500 nei primi sei mesi del 2023. E appunto 20mila negli ultimi vent'anni (metà della popolazione di Vercelli che conta 46mila abitanti). «Ma ora non è il momento di trovare i colpevoli, non vogliamo capri espiatori. Serve una procura nazionale sulla salute e la sicurezza sul lavoro - ha dichiarato Landini - perché i lavoratori non devono essere merce da scambiare e la sicurezza sul lavoro non dev'essere considerata un costo». 

Presenti al corteo anche il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, altri amministratori da tutto il Piemonte e l’arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo«E' importante essere presente e vicino a chi soffre», ha detto monsignor Marco Arnolfo. E tra chi ha coperto, per nove anni, ruoli dirigenziali in ambito di trasporto pubblico locale è Davide Gariglio, ex deputato, presente al corteo: «Quello dei trasporti - ha dichiarato Gariglio - è il settore più regolamentato d'Italia, eppure gli incidenti accadono. Ci sono le regole e poi c'è la "prassi", quella del "Non si può fare". Ecco spiegati i morti. A Torino, quando abbiamo costruito la linea 1 della metropolitana, non abbiamo mai avuto non solo una vittima, ma nemmeno un incidente grave».

Davanti alla prefettura Elena Ugazio, segretaria generale della Cisl di Vercelli, ha letto ad alta voce i nomi dei cinque operai morti nella strage di Brandizzo: «Kevin, 22 anni, Giuseppe, 43 anni, Michael, 34 anni, Giuseppe, 49 anni, Saverio Giuseppe, 53 anni». Dopo la lettura dei nomi, i presenti davanti alla prefettura hanno applaudito a lungo, poi sono stati accesi dei fumogeni e al cielo si è alzato il coro: «Basta morti sul lavoro!». 

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