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l'indagine

Un torinese su tre non sa dove buttare lo smartphone rotto

Ecco la campagna “Riciclare i Raee è una bella storia!” di Amiat e Comune

Un torinese su tre non sa dove buttare il cellulare

Un torinese su tre non sa dove buttare il cellulare

Il 69% dei torinesi non conosce il significato dell'acronimo “Raee”, cioè rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 59% non lo hai mai sentito nominare, il 19% si è rivolto agli svuota cantine per disfarsene e il 17% si è imbattuto, fuori dai centri di raccolta, in soggetti non autorizzati che hanno chiesto di consegnarli a loro. Sono i risultati dell'indagine Ipsos per il consorzio Erion Weee illustrati in occasione della nuova campagna di sensibilizzazione promossa insieme ad Amiat e al Comune, che si chiama “Riciclare i Raee è una bella storia!”. Campagna che prevede affissioni e lezioni formative in una dozzina di scuole. Dal sondaggio è emerso anche che rispetto a 14 tipologie di prodotti oggetto dell'indagine, il 30% degli intervistati ne butta almeno uno nei contenitori della plastica o dell’indifferenziato, pensando nel 74% dei casi che sia la procedura corretta. Inoltre il 20% dei torinesi non conosce il servizio “1 contro 1” e il 67% quello “1 vs 0”, cioè il diritto di richiedere, al momento dell'acquisto di un nuovo apparecchio, il ritiro di quello equivalente di cui vuole disfarsi o la possibilità di conferire i cosiddetti Raee di piccole dimensioni nei grandi negozi di elettronica gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.

Per quel che riguarda, invece la gestione dei Raee a Torino, nel 2022 Erion Weee ha gestito oltre 3.861 tonnellate di Raee domestici, dal cui corretto trattamento sono state ricavate 2.151 tonnellate di ferro, 423 di plastica, 80 di alluminio e 73 di rame. Gestione che ha evitato l'emissione in atmosfera di quasi 32.396 tonnellate di anidride carbonica e ha permesso il risparmio di quasi 5 milioni di kWh di energia elettrica. «Nel percorso di transizione ecologica - dichiara l'assessora Chiara Foglietta - a fare la differenza sono anche i comportamenti dei singoli cittadini che col loro contributo possono sostenere la trasformazione del rifiuto da problema a opportunità, da emergenza a risorsa. Per questo è importante attivare e sostenere campagne informative». Per Carlotta Salerno, assessora all’Istruzione, «fondamentale è l'apporto che viene dalla scuola. La familiarità dei ragazzi con smartphone e smartwatch è un'opportunità per attirarne l'interesse e l'attenzione indirizzandoli verso la conoscenza e il corretto smaltimento di piccoli e grandi rifiuti elettrici ed elettronici, in modo da influenzare indirettamente anche i loro genitori».
«Questi dispositivi - sottolinea Gianluca Riu, ad Amiat - sono sempre più diffusi e già oggi ne raccogliamo circa 2.500 tonnellate l'anno e differenziare questi rifiuti consente di valorizzarli». «L’iniziativa - conclude Gianpaolo Platto, presidente di Erion Weee - vuole incontrare e sensibilizzare i giovani su temi fondamentali e diffondere consapevolezza tra i cittadini su cosa siano i Raee».

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