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La parola ai lettori

Lettere a TorinoCronaca del 23 settembre

Tassati anche da morti - Lorusso in bicicletta - Ultimatum a Stellantis - Lula e Putin - L'anticomunismo di Mazzini

Lettere a TorinoCronaca del 22 settembre

«A noi le tasse anche da morti per mantenere questi politici»

Tutti noi paghiamo le tasse per una vita intera, anche da morti ci tocca pagarle. Da vivi le istituzioni non vogliono il nostro bene, ci perseguitano quotidianamente. Siamo noi a mantenere profumatamente tutti i partiti politici. In cambio riceviamo servizi a dir poco scadenti. Le persone vanno curate con la prevenzione Nessuno che difenda i nostri diritti costituzionali. Inutile fare l’elenco di tutto quello che non funziona, ormai è tutto a pagamento. Sanità’ al primo posto. Hanno deciso che per curarti devi pagare. ( paghi per vivere e per morire). Volevano eliminare la burocrazia negli uffici. E‘ aumentata. Intanto alle prossime elezioni aumentano le liste con nuovi partiti politici da mantenere. (Tutti vogliono apparire sui manifesti elettorali con una bella faccia di bronzo in giacca e cravatta) senza sapere poi, cosa dovranno fare. Chiederanno a noi di fare volontariato. Ma in cambio se hai dei bisogni personali, devi arrangiarti. Poi ti chiedono di donare, donare, donare, ma le porte della Chiesa ad una certa ora sono chiuse. Poi ti chiedono di fare sacrifici ma non si vedono benefici. Che dire altro? Leggere i giornali di cronaca qui, sembra di leggere un bollettino di guerra. Per fortuna a fine pagina c’è ‘’l’angolo social’’ che ci fa’ sognare.
Tony

Stellantis
I ministri ora diano un ultimatum
Caro direttore, dopo aver letto sul nostro giornale che Stellantis metterà ancora in cassa a Mirafiori (ricordo a tutti che la cassa la paghiamo noi ed è l’ennesimo aiuto di Stato per lor signori) credo che i nostri ministri debbano alzare finalmente la testa e dare un ultimatum: o mantenete le promesse, o ci restituite i miliardi che vi abbiamo dato. Con un termine preciso, che poi va rispettato.
Gianni Perosino


Basta auto
Caro sindaco, vada anche lei in bici
Sono un torinese e se me lo permettono vorrei dare un consiglio al Sindaco Lo Russo e all'Assessore Foglietta di vietare la circolazione delle vetture in città e di circolare con biciclette, monopattini e pattini a rotelle. Naturalmente anche loro devono spostarsi con questi mezzi e possono utilizzare i lampeggianti. P.S.: l'Avvocato si starà rivoltando nella tomba.
Lettera firmata


La storia
L’anticomunismo di Giuseppe Mazzini
La disgregazione dell’Unione sovietica e la caduta del Muro di Berlino sono eventi storici avulsi dalla realtà per molte persone. Sembra che essi non abbiano inciso sulla mentalità di quelli che ancor oggi si dichiarano comunisti. Per questo motivo è istruttivo richiamare la lezione di Giuseppe Mazzini, uno dei primi a denunciare la natura antisociale del comunismo. Il programma politico della «Giovane Italia» (1831) e della «Giovane Europa» (1850) è l’archetipo dell’unificazione nazionale e del federalismo europeo. Ma per essere tale deve anche poggiare su un ideale anticomunista, promessa indispensabile di ogni riforma democratica, necessaria a salvaguardare la sacralità del lavoro come segno tangibile della proprietà. Ciò non impedisce a Mazzini di rivolgere aspre critiche all’ingordigia del capitalismo, responsabile anch’esso della povertà dei lavoratori. Nei «Doveri dell’uomo», ristampati l’anno scorso con la curatela e il saggio introduttivo di Pier Franco Quaglieni, Mazzini denuncia la condizione penosa dei lavoratori, i quali dal salario traggono appena il necessario della vita fisica. Critica il capitale «despota del lavoro» e i capitalisti «detentori dei mezzi di produzione a strumenti di lavoro»; ma non approva l’abolizione della proprietà individuale proposta dal comunismo. Tuttavia, al di là di questi principi oramai desueti nella società contemporanea, la lezione più attuale di Mazzini risiede nella priorità dei doveri sui diritti e nelle risposte date dal filosofo genovese ai temi della triade «Patria, Dio e famiglia», così presenti nel dibattito politico odierno.
Nunzio Dell’Erba

G20
La risposta di Putin all’invito di Lula
Luis Inàcio Lula da Silva, presidente di Brasile, rassicura Putin: “Se partecipasse al vertice G20 a Rio de Janeiro nel 2024 non sarà arrestato per il mandato di cattura internazionale dopo la guerra all’Ucraina”. Intraducibile, il commento di Vladimir.
Il vecchio tarlo

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