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IL CASO

Droga, schiamazzi e ragazze molestate. Un condominio si sente sotto assedio

La denuncia dei residenti di via Bellezia 14. Irritato anche l'assessore, ma la situazione non cambia

Droga, schiamazzi e ragazze molestate. Un condominio si sente sotto assedio

Da circa un anno i residenti di via Bellezia 14 non dormono sonni tranquilli. Di fronte al loro portone quotidianamente e per diverse ore stazionano tra i due ed i quattro uomini che bivaccano, urinano e defecano utilizzando come punto di appoggio i gradoni della residenza universitaria Liborio che ha appunto su via Bellezia le vetrine.
L’amministratrice dello stabile, Monya, ha chiesto un sopralluogo all’assessore comunale Rosatelli, il quale si è presentato ed ha decretato l’insostenibilità della situazione. Tuttavia nessun provvedimento ad ora è stato attuato. Ultimamente inoltre diverse donne residenti nello stabile lamentano anche approcci da parte dei presunti senza fissa dimora: al momento si tratta solo di parole, battutine. Ma loro hanno paura che presto quegli uomini possano superare il limite verbale e passare alle azioni.


Anche alcune studentesse non nascondono i loro timori: «Passiamo da via Bellezia per andare verso il centro o i locali. E anche per rientrare. Purtroppo spesso troviamo questi signori nel tragitto. Una volta uno di loro si è messo dietro di me, molto vicino. Ero terrorizzata. Soprattutto dopo quanto successo al campus Borsellino pochi mesi fa».
Di fronte a quelle finestre c’è Nello, con il suo bar-galleria d’arte. «Li vedo, ogni giorno. Arrivano intorno alle 14 e stanno fino a sera. Questa estate si facevano anche la doccia completamente nudi, utilizzando delle bottiglie di plastica». Poi c’è un residente che preferisce rimanere anonimo per paura di ritorsioni: «Il nostro è un palazzo del 1600 e al suo interno cortile ha un museo che è regolarmente frequentato da bambini e scolaresche. Non aggiungo altro». Amareggiato anche il custode dello stabile, Daniele, che ogni mattina si trova a dover pulire spazzatura e rimasugli di ogni genere. «Si fanno tantissime canne. Un odore terribile tra hashish, urina, feci ed immondizia. E guai ad andare a dirgli nulla. Si alterano e diventano pericolosi. Quando sono venuti da Boa o altre associazioni per proporgli un aiuto non solo hanno rifiutato, hanno anche buttato via le vivande che i volontari hanno consegnato. Siamo disperati. Qualcuno deve aiutarci».

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