Cerca

IL PROGETTO

Tra Porta Susa e Parco Dora sorgerà la Torino del futuro

Un investimento di oltre 300milioni di euro, destinati a 200mila metri quadri

Tra Porta Susa e Parco Dora sorgerà la Torino del futuro

Benedetto Camerana

Canavesio, Portas e Corgnati: E' nato il Comitato Innovation Mile

Un maxi-investimento per rilanciare le aree dismesse del passante ferroviario. Con una pioggia di soldi, circa trecento milioni di euro, destinati a 200mila metri quadri oggi in stato di abbandono, tra Porta Susa e l’area di Parco Dora. È l’ambiziosissimo piano del neo-nato pool di imprese pubbliche e private "Torino Innovation Mile", presentato all’Environment Park. Dentro ci sono tutti: Infra.To, Ogr, Environment Park, Liftt, New Cleo, Planet Smart City ed il Politecnico del fresco rettore Stefano Corgnati. "Vogliamo rilanciare la città con investimenti concreti e non solo come scenario", afferma Davide Canavesio, presidente Nexto e capo del nuovo comitato. "Ma ci sono altri nomi che presto si aggiungeranno - continua Canavesio - e sono tutte realtà che hanno interesse a espandersi su queste aree che appartengono a Ferrovie. Ci sono stati bandi e interessi in passato, ma non se n'è mai fatto nulla. Questo progetto non è solo dell'innovazione, ma vuole anche creare posti di lavoro e sviluppare la città". Sostenibilità ambientale, decarbonizzazione, innovazione, inclusione sociale, integrazione tecnologica e digitale. Questi i temi su cui si concentrerà lo sviluppo delle zone abbandonate. Se andrà in porto, sarà il progetto con più soldi su Torino dopo quello della Città della Salute (che vale 500 milioni). Per fare cosa? Di sicuro non la torre a Porta Susa. "Troppo difficile", ha tagliato corto l'architetto Benedetto Camerana. Previsti invece edifici aperti e plurali, con tetti e facciate verdi in ottica green. Per aziende, ma anche un 40% riservato a residenze, universitari e mercato. Le zone individuate sono due: una di 52mila metri quadri tra Porta Susa e le Ogr, e l'altra di 143mila metri quadri nelle vicinanze del centro di ricerca di via Livorno, appunto l'Environment Park. Due lotti di proprietà di Ferrovie, non facili da comprare per cui il nuovo comitato ha già avviato le trattative: il 12 marzo ci sarà un nuovo incontro. Previste anche "passerelle" di collegamento, ad esempio nell'area di Porta Susa. E potrebbe anche trovare posto il Centro per l'intelligenza artificiale, annunciato mesi fa dal ministro Urso ma che finora è rimasto solo sulla carta. I soldi? “È importante avere un buon progetto - spiega il rettore Stefano Corgnati - Dopodiché i fondi si troveranno. L’ho già detto nella mia campagna elettorale, prima ci vogliono degli ottimi piani. Con un buon progetto, sarà facile reperire i fondi necessari a realizzarlo”.


Giacomo Portas, presidente di EnvyPark, invita ad osservare Torino dall’alto: “È difficile vedere investimenti di livello europeo nella nostra città. Vogliamo evidenziare la mancanza di un progetto di tale portata, sollecitando la politica. Anche noi, come Envy Park, abbiamo necessità di nuovi spazi. Si parla sempre di una gara tra Torino e Milano, bene, se vogliamo recuperar le distanze dal capoluogo lombardo questo è il momento giusto per farlo. Torino - conclude Portas - ha tantissime opportunità da cogliere”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.