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Il saluto del ministro Valditara: «Io ho rischiato di non essere ammesso»

Le tracce che sono state scelte Ungaretti, Pirandello e i selfie

Il saluto del ministro Valditara: «Io ho rischiato di non essere ammesso»

Esami di maturità 2024

C’erano un “Pellegrinaggio” di Ungaretti e “Elogio all’imperfezione” della torinese Rita Levi Montalcini. Ma anche Pirandello, che mancava all’esame di Stato dal 2003. Per il testo argomentativo, invece, la prima proposta era sul tema “Guerra Fredda”: un estratto da “Storia d’Europa”, di Giuseppe Galasso, dove veniva chiamata in causa la questione del conflitto atomico. Molto apprezzata è stata anche la seconda proposta: “Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura tra ascolto e comunicazione”, della giornalista e saggista Nicoletta Polla-Mattiot. E ancora, sempre tra le proposte di carattere argomentativo, un testo della giurista e docente universitaria Maria Agostina Cabiddu: “il valore del patrimonio artistico e culturale”. Per l’attualità, e per onore di cronaca tra le preferite dagli studenti torinesi, la traccia che parla delle nuove forme di comunicazione e di esternazione dei propri pensieri: il testo di riferimento è il libro “Profili, selfie e blog” del bibliografo e bibliotecario Maurizio Caminito. Alle otto e mezzo in punto di ieri, gli studenti e le studentesse, 32mila in Piemonte, hanno poggiato sul banco documenti, penna, foglio e dizionario. A disposizione avevano sei ore. «Io sono stata la prima a consegnare: per me erano fin troppe», racconta Michela all’uscita. «Io invece ne avrei volute altre sei!», scherza Monia, che è stata l’ultima a consegnare. Nella mattinata, al Primo Levi, l’istituto tecnico di corso Unione Sovietica, è passata anche Carlotta Salerno, assessore comunale all’istruzione: un saluto ed un in bocca al lupo agli studenti che stavano svolgendo il tema, a nome delle istituzioni.

E ieri il ministro Giuseppe Valditara ha dichiarato: «Alla maturità presi 56 su 60: il nemico principale è lo stress».                                              Poche ore prima dell’inizio degli esami Valditara, aveva spiegato: «Preferivo i banchi al fondo della classe. Copiare? Qualche volta mi è capitato di farlo. La mia materia preferita era la Storia. La matematica all’epoca era solo teorica, niente laboratori. Alla maturità ho preso 56/60 ed ho rischiato di non venire ammesso all’esame perché mi mancava un’interrogazione. Frequentavo il liceo classico. Ho conosciuto ragazzi che si sono diplomati con punteggi bassi. Poi all’università hanno ottenuto diversi 30 e lode». Infine ha ricordato un insegnamento ricevuto da sua madre: «Andrà come deve andare, così mi disse. E vorrei dirlo anche a chi sosterrà gli esami in questi giorni: non lasciatevi condizionare dal voto quello serve solo a voi stessi».

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