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LAVORO & CONTRATTI
26 Febbraio 2025 - 11:38
Sentenza storica a Torino il Tribunale boccia i contratti di “appalto servizi” per i benzinai
La sentenza del Tribunale del Lavoro di Torino ha stabilito che i nuovi contratti di "appalto servizi" proposti dalle compagnie petrolifere ai gestori di stazioni di servizio non rispettano la figura giuridica del gestore-imprenditore e configurano una condizione di lavoro dipendente. Questa decisione è stata ottenuta grazie all'intervento di Faib-Confesercenti, l'associazione di categoria dei benzinai, che ha sostenuto il caso di un gestore locale attraverso l'avvocato Massimo Sibona.
Il benzinaio aveva contestato la natura del suo contratto di "appalto servizi", e il giudice ha individuato una situazione di simulazione di dipendenza, condannando la compagnia a riconoscere lo status di lavoratore subordinato al gestore. Di fatto, sono state dichiarate illegittime le nuove forme di ingaggio che le compagnie vorrebbero utilizzare per sostituire i tradizionali contratti di comodato, che definiscono i benzinai come lavoratori autonomi e garantiscono una prospettiva temporale adeguata.
Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, ha definito la sentenza "storica" e un importante precedente, sostenendo che: «i nuovi contratti che le compagnie petrolifere vogliono utilizzare stravolgono il ruolo del gestore. Si tratta di una sentenza storica e di un precedente importante perché avvalora la tesi che questo tipo di contratti non è applicabile alla distribuzione carburanti».
Nettis ha anche sottolineato che se le compagnie preferiscono l'appalto, dovrebbero assumere tutti i 23mila gestori in Italia come dipendenti. Tuttavia, i gestori non desiderano essere assunti, ma vogliono continuare a lavorare come imprenditori con contratti negoziati tra imprese e con una durata sufficientemente lunga per pianificare la loro attività.
Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti
«Il che - continua il presidente - esclude un contratto di pochi anni: nessun imprenditore farebbe investimenti avendo una prospettiva così breve. Gli attuali contratti di comodato vanno adeguati? Siamo pronti a discuterne. La transizione energetica pone nuove sfide? Siamo i primi a esserne consapevoli. L’attuale rete distributiva va rivista? Lo chiediamo da tempo».
«Dunque, siamo pronti a un confronto con le compagnie. Ma purché si ripristini la sola contrattualistica rispettosa delle norme in essere – il comodato – e si rimuova il macigno della precarizzazione rappresentato dai contratti ‘fai da te’: non vogliamo diventare i rider del settore carburanti. Se le compagnie sono disponibili a discutere su queste basi, noi ci siamo. In caso contrario inonderemo i tribunali di cause e ricorsi», conclude Nittis.
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