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Il ritorno di Vincenzo Salemme in "Ogni promessa è debito"

Da martedì 4 marzo in piazza Solferino, la commedia grottesca con l'attore napoletano

Il ritorno di Vincenzo Salemme in "Ogni promessa è debito"

VIncenzo Salemme in scena in "Ogni promessa è debito"

«Vi prego, se venite a salvarci, io faccio un voto a Sant’Anna, prometto di donare 5.557.382 euro e 60 centesimi!», Tutto inizia da lì, dalla promessa che Benedetto Croce, proprietario della pizzeria “Croce e Delizia”, fa in un momento di disperazione alla santa per aver salva la vita sua e dei suoi figli. Benedetto è il protagonista di “Ogni promessa è debito”, la nuova commedia di Vincenzo Salemme che va in scena martedì 4 marzo (in replica fino a domenica 8 marzo) al Teatro Alfieri di Torino. E la firma di Salemme, come autore, regista e interprete, è già una promessa, promessa di successo. Di “un’opera buffa” parla l’attore e regista di Bacoli, che proprio a Bacoli, il cui santo patrono è appunto Sant’Anna, ambienta questa vicenda comica, grottesca e al tempo stesso profonda. «C’è molta comicità nella difficoltà di mantenere una promessa così onerosa - spiega Salemme -. C’è un po’ di grottesco perché il protagonista deve fare i conti con il mondo del fanatismo religioso e delle apparizioni miracolose. E c’è anche qualche spunto di riflessione per l’eterno scontro tra egoismo e buona volontà, tra onestà e lavoro, tra bisogno e avidità».

C’è poi quell’impegno preso con la santa che se non si onora può davvero finire male. Ma riavvolgiamo il nastro degli accadimenti e vediamo che cosa è successo. Benedetto, a bordo di una barca, finisce sugli scogli ritrovandosi disperso in mare insieme ai suoi figli e al suo cameriere di sala. Privo di sensi per un colpo in testa durante l’incidente, riesce a rivolgersi a Sant’Anna e lanciare quel messaggio dalla radio di bordo. Il suo appello, però, oltre ad essere accolto dalla santa, che miracolosamente fa funzionate la radio consentendo di allertare la guardia costiera, viene diffuso anche dai media locali così che tutti in paese aspettano festanti il benefattore miracolato.

Quando questi arriva tutti, familiari e non solo, sindaco compreso, rivendicano a vario titolo il diritto di essere i beneficiari. Il fatto è che Benedetto, una volta risvegliatosi dallo svenimento, non ricorda proprio nulla di tutto questo. «Ma la domanda è - scrive Salemme nelle note di regia -: questi soldi esistono o sono solo il frutto di una inspiegabile e oscura spinta dell’ inconscio? Come farà Benedetto a districarsi fra tutte queste domande? Soprattutto come farà a sottrarsi alla regola non scritta nel codice legale ma in quello dell’etica popolare che ci obbliga a rispettare le promesse solenni perché, come sappiamo bene, ogni promessa è debito».

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