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il giallo

Mara Favro: le ossa ritrovate sono sue. La conferma dal Dna

Svolta nel caso della cameriera valsusina scomparsa un anno esatto fa dopo aver lavorato al Don Ciccio di Chiomonte

Mara Favro, le ossa sono sue: la conferma dal Dna

Mara Favro, le ossa sono sue: la conferma dal Dna

Quello che per molti era quasi una certezza ha ora la sua conferma ufficiale: le ossa ritrovate in Valsusa, nei boschi di Gravere, sono di Mara Favro, la cameriera scomparsa un anno esatto fa (la notte tra il 7 e l'8 marzo) dopo aver lavorato alla pizzeria Don Ciccio di Chiomonte. Il verdetto è emerso dall'esame sul Dna, con la procura di Torino (il fascicolo è affidato al procuratore aggiunto Cesare Parodi) che oggi, venerdì 7 marzo, ha ordinato accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’autopsia, sul cadavere di Mara Favro diretti ad accettare cause della sua morte. L'esame autoptico sarà affidato al medico legale Roberto Testi. L’ordine degli accertamenti tecnici irripetibili è stato notificato dagli inquirenti agli avvocati degli indagati e dei familiari della Favro (questi ultimi assistiti dall’avvocato Roberto Saraniti).

Per il caso di Mara Favro sono indagati (con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere) Vincenzo "Luca" Milione, gestore della pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, e Cosimo Esposito, ex pizzaiolo del locale

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