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Dalle palme ai gianduiotti: «Sì, Torino può ospitare il Festival della canzone italiana»

Sotto la Mole continua il sogno Sanremo, ecco le reazioni politiche. E, intanto, stasera Gabry Ponte si gioca il pass per l'Eurovision

Il futuro di Sanremo appeso a un filo: cambiamenti logistici e organizzativi minacciano il Festival

L'Ariston

Sanremo sì, Sanremo no, Sanremo forse. In ogni caso, Sanremo, o meglio quello che da anni la rappresenta nell’immaginario collettivo, ossia, il suo festival, potrebbe davvero approdare a Torino. Con un altro nome, certo, tipo Festival della musica italiana ma, in sostanza, il succo sarebbe lo stesso. Stesso divano, stesso telecomando, stesso tasto: il numero 1. E poco importa se la location sarà diversa e se fuori dal presunto teatro non ci saranno palme ma colline e gianduiotti, Carlo Conti scenderà le stesse scale, solo che lo farà da un teatro diverso.

Questo accadrebbe se, dopo la decisione del Comune di Sanremo di mettere a bando l’assegnazione per le prossime tre edizioni della rassegna (2026, 2027, 2028), vincesse un’altra emittente (Mediaset o Warner le più accreditate) e non la Rai. Una possibilità che sta facendo tremare Viale Mazzini i cui vertici sarebbero già al lavoro per portare il format da 64 milioni di introiti pubblicitari in un’altra sede, come, appunto, Torino (ma si parla anche di Bari o Palermo), già sede dell’Eurovision e città delle Atp Finals.

Entro dieci giorni sarà pronto il bando e, quindi, si inizierà a fare sul serio ma, intanto, non mancano le prime reazioni politiche. Se da un lato, il governatore della Liguria, Marco Bucci ha detto: «Il festival di Sanremo non si può fare fuori Sanremo. Se ci chiedono di intervenire, di aiutare, noi siamo i primi a volerlo fare. Il Festival di Sanremo è una ricchezza della Liguria, come tale rimane in Liguria», in tutta risposta i parlamentari piemontesi della Lega, componenti della commissione Vigilanza Rai, Giorgio Maria Bergesio ed Elena Maccanti hanno dichiarato che: «Torino potrebbe tranquillamente ospitare il prossimo Festival della canzone italiana. Senza voler entrare nel merito della querelle tra Tar della Liguria e la Rai, siamo certi che il capoluogo piemontese possa essere la location ideale per la kermesse. Non dimentichiamo che la nostra amata città è stata in grado di ospitare l’Eurovision, le Atp Finals e tanti altri importanti eventi internazionali. Siamo certi che, se dovesse essere, sarebbe sicuramente un successo».

La querelle in questione nasce dal ricorso accolto dal Tar della Liguria della Just Entertainment circa l’illegittimo l’affidamento diretto dell’organizzazione del festival a cui la Rai, a sua volta, ha fatto il suo ricorso. Di ricorso in ricorso, però, il tempo sta passando e la Mole sembra sempre più vicina.

Intanto a San Marino è tutto pronto, al Teatro di Dogana Nuova, per  il Sanmarino Song Contest, ossia, la selezione dedicata a scegliere il cantante che dovrà rappresentare il mini stato all’Eurovision Song Contest di Basilea (13, 17 maggio). Un evento che la Rai seguirà in diretta, questa sera dalle 20,30, attraverso Rai Radio2 e Raiplay e che vede, anche un questo caso, Torino giocare in pole position per la vittoria. Sì perché fra i nomi in gara spicca quello di Gabry Ponte che con il suo tormentone “Tutta l’Italia” è tra i favoriti per la vittoria. E Gabry non sarà l’unico piemontese, tra gli altri concorrenti anche Boosta dei Subsonica, in gara con il brano “Btw”. In generale, si contenderanno il titolo nomi quali Pierdavide Carone, Bianca Atzei, Marco Carta, Luisa Corna e tanti altri provenienti anche da Beglio e Ucraina. Paco sarà l’unico rappresentate di San Marino. Ospite d’onore Al Bano che si esibirà in apertura con due brani e poi riceverà il Premio alla Carriera da parte del Segretario di Stato Federico Pedini Amati. Ma l’edizione di quest’anno riserva altre importanti novità: oltre ad avere un cast internazionale avrà anche una ribalta intercontinentale grazie alla trasmissione in Eurovisione e alla ritrasmissione nei cinque continenti.

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