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L'hub di Ponte Mosca è in ritardo di tre anni: rinviato l'inizio dei lavori

Stenta a decollare la riqualificazione delle periferie: slitta ancora il progetto 'The social hub'

Il campus di Ponte Mosca è in ritardo di tre anni: rinviato l'inizio dei lavori

La riqualificazione urbana parte dalle periferie”, quante volte è stato ripetuto dagli esponenti pubblici della Città, per sottolineare che l’Amministrazione presta attenzione al cuore della città, ma ancora di più alle aree meno centrali (ed a sottoscriverlo i 25,8 milioni di euro da fondi PN Metro Plus 2021 – 2027 già destinati ai quartieri Aurora e Barriera di Milano).

Ma quando si tratta di progetti in mano a privati la faccenda può essere un po’ più complessa. A qualche settimana dalla picconata dell’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, che ha sancito - dopo oltre vent’anni di attesa per i residenti - l’avvio del cantiere di riqualificazione dell’area ex Ogm, la partenza di un altro progetto altrettanto importante per la città stenta a decollare. “The social hub”, - l'hub di Ponte Mosca immaginato per l’area tra corso Giulio Cesare e il lungo Dora Firenze, per ora è ancora un cumulo di macerie.

I lavori, che dovevano partire nel 2023, sono stati rinviati per la seconda volta e non partiranno prima di novembre del prossimo anno.

L’opera, a parziale discolpa dei proprietari olandesi The Social Hub, che in Italia hanno già inaugurato altri esempi simili - due a Firenze, uno a Bologna e uno a Roma, che aprirà a fine marzo - è composta da più elementi: oltre all’hotel, un ampio parco cittadino da più di 5mila mq e diversi spazi pubblici di co-working, studio e svago (come cinema e un auditorium da 500 posti). «Ci sono diverse opere in realizzazione - ha infatti confermato in sala Rossa Mazzoleni -. La più impegnativa appena conclusa è la messa in sicurezza del canale Ceronda (che passa proprio sotto l’area, nda) da più di un milione di euro».

Sulla richiesta di proroga da parte della società sicuramente ha inciso l’importante superficie totale (di circa 35.000 mq), ma anche «il rincaro dei costi che ha interessato le costruzioni (+35% circa negli ultimi anni)», precisa l’assessore.

«L’auspicio è che i lavori riprendano al più presto», ha continuato Mazzoleni, in risposta alla consigliera M5S Valentina Sganga che ha chiesto la possibilità dell’intercessione comunale per provare ad accelerare i tempi. «L’Amministrazione conferma il suo impegno per realizzare gli obiettivi Pec in tempi corretti. Abbiamo dato massima disponibilità ad interlocuzioni con i proprietari», ha chiarito, anche se per il momento un anticipo sembra poco probabile. «La zona ha bisogno di investimenti - la replica di Sganga -, non solo sociali ma anche in termini di riqualificazione. La sicurezza passa attraverso questi due elementi», chiosa.

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