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Operaio morto nel canale della centrale elettrica, sette a processo per omicidio

Aveva 51 anni Claudio Giovannino e di mestiere faceva il florovivaista quando il 19 luglio 2021 morì per asfissia da annegamento

Claudio Giovannino di mestiere faceva il florovivaista quando il 19 luglio 2021 morì per asfissia da annegamento

Claudio Giovannino di mestiere faceva il florovivaista quando il 19 luglio 2021 morì per asfissia da annegamento

Aveva 51 anni Claudio Giovannino e di mestiere faceva il florovivaista quando il 19 luglio 2021 morì per asfissia da annegamento nelle acque della Dora Baltea, nel tratto compreso tra la centrale idroelettrica Dora II tra Quassolo e Montalto Dora, di proprietà di Edison Spa. Adesso per quella tragedia sette persone, tra cui i datori di lavoro di Claudio Giovannino, figure apicali di Edison, e l’azienda stessa, responsabile in qualità di persona giuridica, sono state rinviate a giudizio con l’accusa di omicidio colposo (titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Alessandro Gallo). L’udienza dibattimentale si terrà il prossimo 28 maggio. A processo andranno Marco Stangalino, datore di lavoro delegato alla divisione idroelettrica; Roberto Barbieri e Matteo Spada, dirigenti della divisione idroelettrica; Stefano Missinato, preposto di Edison in relazione all’area dove è avvenuto l’infortunio; Davide Costanzo, responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione di Edison per gli impianti idrici al Polo 1; Diego Chiavenuto, datore di lavoro e titolare dell’impresa individuale Giardinord, alla quale Edison appaltava la manutenzione delle aree verdi, e Claudia Ballesio, titolare della società agricola La Cappelletta, per la quale Claudio Giovannino era dipendente.

«Apprendo con soddisfazione gli ultimi sviluppi della vicenda», dichiara l’avvocato Enzo Bianco, legale della famiglia di Claudio Giovannino. Il gup aveva in precedenza stabilito il non luogo a procedere per cinque dirigenti Edison inizialmente indagati, ma adesso dopo l’appello della procura di Ivrea i rinviati a giudizio sono sette (più l’azienda). Era invece già iniziato il processo per Chiavenuto e Ballesio. Quel giorno il 51enne Claudio Giovannino, residente a Donnas, era al lavoro nella centrale idroelettrica della Edison a Quassolo, nel Canavese. Assunto da una ditta esterna, stava ripulendo con un decespugliatore il margine del canale a servizio dell’impianto sulla Dora Baltea. Claudio cadde nel fiume e fu trascinato via dalla forte corrente. I suoi colleghi, non vedendolo più rientrare, lo cercarono, dopodiché lanciarono l’allarme. Intervenuti con elicottero e i sommozzatori, i vigili del fuoco di Ivrea e Torino per le ricerche dovettero far abbassare il livello delle acque. Il corpo venne ritrovato dopo tre ore a quattro chilometri più a valle, all’altezza di alcune paratoie a Montalto Dora, con il decespugliatore legato addosso. Ad assistere Chiavenuto è l’avvocato Leo Davoli di Ivrea, mentre i dirigenti di Edison hanno come legale Massimo Pellicciotta di Milano. L’impianto dove Claudio Giovannino aveva trovato la morte era stato realizzato grazie a un’iniziativa di crowdfunding lanciata da Edison a cui avevano aderito i residenti di Quassolo, Borgofranco di Ivrea, Quincinetto, Tavagnasco, Montalto Dora e Settimo Vittone.

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