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Il lutto

Pietro Genuardi, il dolore dell'amica e collega Daniela Fazzolari: "Non riesco a parlare, sono distrutta"

E anche i fan torinesi lo ricordano sui social: "Era buono e gentile, passeggiava spesso in centro"

Pietro Genuardi

Pietro Genuardi e Daniela Fazzolari

Quando “CentoVetrine” chiuse più o meno all’improvviso nel 2016, dopo quindici anni di successi che trasformarono San Giusto Canavese nella Cinecittà del Nord, lui aveva parole solo per gli altri. Ai giornalisti continuava a ripetere che «io lavoro da sempre e continuerò a farlo, ma gli altri, i giovani, cosa sarà di loro?». Pietro Genuardi era così, forte, determinato, buono. Bastava a se stesso, lui voleva solo dare.

E tutta la sua vita l’ha trascorsa così, dando amore al figlio Jacopo, a sua moglie Linda, ai suoi fan, a chi, fin dagli anni Novanta, andava a teatro pur di ammirarlo. Lascia un vuoto immenso la sua morte, avvenuta ieri (14 marzo) all’Umberto I di Roma a causa di una grave forma di leucemia, tanto che i commenti dei torinesi sui social alla drammatica notizia si sono subito susseguiti: “Lo ricordo passeggiare per Torino”, “Aveva un sorriso per tutti”, “Era davvero gentile...”. Era l’Ivan Bettini di “CentoVetrine”, ruolo che lo fece diventare una vera star sotto la Mole, una star semplice, umana, sempre pronta a concedersi ai fan.

Nato a Milano nel 1962, si diplomò a 25 anni al Piccolo iniziando la sua carriera al fianco di nomi importanti quali Massimo Castri e Beppe Navello. Dopo la chiusura della soap torinese fu facile per lui ricostruirsi un ruolo di successo nella lunga serialità che, insieme al palcoscenico, tanto amava. Divenne Armando per “Il paradiso delle signore”, continuando a coccolare così, ogni pomeriggio, il suo pubblico che ora lo piange. Così come i suoi colleghi.

Singhiozza Daniela Fazzolari, l’attrice torinese che in “CentoVetrine” ricopriva il ruolo di Anita, una delle sue più care amiche: «Non riesco a parlare, mi mancherà tutto di lui, mi mancherà la sua forza, il suo altruismo».

Un’energia che sembrava non lo avrebbe abbandonato neppure di fronte alla malattia diagnostica la scorsa estate, per caso, dopo una serie di esami di routine. Da qui, la triste diagnosi e, poi, il miraggio del trapianto. “Mi sento meglio, sono pronto ad affrontare questa battaglia”, scriveva a dicembre sui social dopo una serie di chemioterapie. Purtroppo non è stato così. La sua battaglia è finita ancora prima di cominciare ma, il suo grande amore vivrà in eterno.

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