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Economia & Finanza
17 Marzo 2025 - 08:30
Nel 2024, le principali banche italiane hanno registrato utili record, con i primi cinque gruppi bancari (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, MPS e BPER) che hanno raggiunto un utile netto complessivo di 23,6 miliardi di euro, segnando un incremento dell'8% rispetto ai 21,9 miliardi del 2023. Questo risultato solleva una domanda cruciale: come sono stati ottenuti questi profitti? E i clienti ne hanno tratto beneficio?
L’aumento degli utili bancari è stato determinato da diversi fattori:
Aumento del margine d'interesse: La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse nel tentativo di contenere l’inflazione, consentendo alle banche italiane di beneficiare di un margine d'interesse più elevato. Nei primi sei mesi del 2024, i ricavi da tassi di interesse sono passati da 18,3 miliardi di euro nel 2023 a 20,2 miliardi di euro, con un incremento dell'11%.
Crescita delle commissioni nette: Le banche hanno rafforzato il proprio business nei servizi di gestione patrimoniale e bancassurance, aumentando le commissioni dell'8% su base annua.
Efficienza operativa: I costi operativi sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,6%), migliorando il rapporto tra costi e ricavi.
Riduzione delle rettifiche su crediti: Il miglioramento della qualità del credito ha portato a una diminuzione delle svalutazioni (costo del rischio), stabilizzando l’NPL ratio netto all’1,4%.
Nonostante gli ottimi risultati delle banche, i vantaggi per i clienti restano modesti. I tassi sui depositi sono rimasti bassi rispetto alla crescita dei tassi ufficiali della BCE, penalizzando i risparmiatori.
Secondo i dati della Banca d'Italia, a gennaio 2024 i tassi passivi sui depositi in Italia si attestavano all’1,00%. In confronto:
In Germania e Francia, i tassi sui depositi risultano generalmente inferiori a quelli italiani.
In alcuni Paesi come Malta e Lettonia, le banche offrono tassi più elevati, arrivando fino al 4,1%.
Questo divario dimostra come i risparmiatori italiani ricevano rendimenti più bassi rispetto ad altre nazioni, nonostante la maggiore redditività delle banche italiane.
Secondo l’analisi della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), dopo due anni di calo, i depositi di famiglie e imprese sui conti correnti italiani sono aumentati di 19,8 miliardi di euro, raggiungendo 1.363,6 miliardi di euro (+1,5%. Anche se bisogna annotare che il 77,1% dei conti correnti vede depositati meno di 12.500 euro) Questo fenomeno evidenzia una tendenza alla maggiore liquidità, legata all’incertezza economica e alle politiche monetarie della BCE.
Il 2024 ha visto le banche italiane ottenere profitti record grazie all’aumento dei tassi d’interesse, alla crescita delle commissioni e all’efficienza operativa. Tuttavia, i clienti italiani hanno beneficiato in misura ridotta di questa crescita, a causa dei tassi bassi riconosciuti sui depositi e della prudenza nell'erogazione del credito. Il confronto con altri Paesi europei evidenzia una differenza nelle condizioni offerte ai risparmiatori, suggerendo che, sebbene il sistema bancario italiano sia solido e redditizio, la distribuzione dei benefici rimane fortemente sbilanciata a favore degli istituti di credito.
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