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Economia & Finanza
01 Gennaio 2025 - 16:50
Intesa Sanpaolo prepara un 2025 da 9 miliardi di euro - di solo utile netto -, in uno scenario in cui i principali istituti di credito, da Unicredit lanciato nella creazione del maxigruppo bancario in salsa tedesca, hanno fatto registrare extraprofitti superiori all'anno precedente, con crescite percentuali a due cifre. L'Istituto guidato da Carlo Messina, con la chiusura a 3,863 euro per azione dello scorso 30 dicembre, si è classificato come la prima banca dell'Eurozona per capitalizzazione, 8,775 miliardi di euro, superando così la spagnola Santander e la francese BNP Paribas. Ma nel 2025 si gioca anche una partita importante a livello di governance.
UNA STRATEGIA VINCENTE
La strategia di Intesa Sanpaolo, spiegano fonti dell'istituto dopo il traguardo raggiunto (confermato) del primato nell'Eurozona, si basa su "una solida crescita interna, un modello di business che privilegia il wealth management, una redditività sostenibile e una forte patrimonializzazione. Gli investimenti in innovazione tecnologica e nella crescita delle persone del gruppo sono stati fortemente apprezzati dagli investitori". Questa combinazione di fattori ha permesso alla banca di affrontare il 2025 con ottimismo, un anno cruciale che segnerà la conclusione del piano d'impresa lanciato nel febbraio 2022. Le previsioni di utile netto (l'approvazione dell'esercizio 2024 è fissata al 2 febbraio) sono state riviste al rialzo a 9 miliardi di euro, un obiettivo ambizioso che riflette la fiducia nel futuro dell'istituto.
IL RINNOVO DEI VERTICI
Con questi risultati, Intesa Sanpaolo si prepara alla prossima primavera, come dicevamo, quando gli azionisti dovranno eleggere il nuovo consiglio di amministrazione. L'appuntamento è per il 29 aprile con l'assemblea degli azionisti. Le fondazioni, che grazie ai dividendi ricevuti dalla banca possono promuovere progetti sociali, culturali e di ricerca nei loro territori, rivendicano una maggiore autonomia nella scelta dei consiglieri. Il tradizionale patto tra le fondazioni si è rafforzato con l'aggiunta di una sesta entità, portando la quota blindata oltre il 15%.
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