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L'audizione in Parlamento
19 Marzo 2025 - 15:10
I dati economici, poi le slide sulle piattaforme. E, a un certo punto, Elkann ammette: «Forse ho parlato troppo da ingegnere...». E allora ha voluto «presentare le cose concrete, quello faremo nelle nostre fabbriche». Ed ecco il futuro di Mirafiori, un futuro che «non prevede solamente la produzione dell’attuale Fiat 500 elettrica: tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la Nuova 500 Ibrida, e già a maggio avremo i primi prototipi su cui faremo le attività di sviluppo utili alla messa in produzione. Ce la stiamo mettendo tutta per l’avvio della produzione questo novembre».
Ma in realtà non ci sarà più Maserati, i cui bassissimi numeri finiranno forse a Modena.
«La 500 ibrida garantirà un incremento dei volumi di produzione, in linea con le richieste del mercato per questo tipo di segmento. A partire dal 2030 verrà inoltre prodotta la nuova generazione della Fiat 500, sempre a Torino. Mirafiori è un importante sito produttivo non solo per l’auto più iconica di Fiat, ma anche per i cambi elettrificati eDCT: con una capacità produttiva installata di 600mila unità, consentono oggi di equipaggiare tutte le motorizzazioni ibride dei tanti modelli prodotti nei nostri stabilimenti in Europa. In futuro ci permetteranno anche di produrre motori ibridi a basse emissioni»,
«Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa, noi continuiamo ad investire in Italia, a Torino e nel futuro».
«Elkann ha confermato quello che già sapevamo. A Torino serve un nuovo modello di city car che porti alla sostituzione dei residui modelli Maserati e che garantisca il futuro dello stabilimento - è il commento di Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino -. Il green deal di certo non salverà il pianeta dall'inquinamento, ma ha finora inflitto gravi danni all'industria dell'auto».
Se per Sara Rinaudo della Fismic «le parole di Elkann rappresentano un segnale positivo e di fiducia per il settore» anche per lei non c’è niente di nuovo e serve un secondo modello. «Ha dovuto ricorrere alla storia del nonno e del trisnonno, un atteggiamento da nobile decaduto - commenta Giorgio Airaudo, Cgil -. Poi non una sola parola su prodotti nuovi, sulla gigafactory, sulle strategie per aggredire il mercato. Io credo che le molte aspettative siano andate deluse». «Con Maserati a Modena, finisce definitiva il Polo del Lusso - dice Rocco Cutrì, Fim -. Oltre alla 500 serve ben altro per evitare il ridimensionamento».
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