Lucia Musti parla dopo le minacce: «Vado avanti per la mia strada. Grazie della solidarietà»

«Vado avanti per la mia strada e ringrazio per la solidarietà che ho ricevuto in questi giorni», così il procuratore generale di Torino, Lucia Musti, ha parlato oggi, giovedì 20 marzo, al Comando regionale della Guardia di Finanza, in occasione del rinnovo del protocollo d'intesa tra la Procura generale e il Comando, in materia di confische in sede esecutiva penale. Il procuratore Musti aveva ricevuto, a pochi giorni dalla sentenza su Askatasuna (prevista il 31 marzo) un documento diffuso dal Nuovo Partito comunista italiano che la minacciava in quanto «serva della mafia del Tav». Dopo gli attacchi, la Musti aveva ricevuto la solidarietà sia di Anm, che dei ministri Paolo Zangrillo e Carlo Nordio. 

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Attacco al procuratore generale: «Nuova serva della mafia del Tav»

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Al Comando regionale Piemonte - Valle d'Aosta, Lucia Musti ha firmato, insieme al comandante regionale Giovanni Avitabile, al capo di Stato maggiore Raffaele Ditroia, e all'avvocato generale della Corte d'appello, Giancarlo Avenati Bassi, il rinnovo del protocollo sulle confische, che mira a incrementare l'efficacia delle forme di aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti nell'ultimo passaggio processuale utile, quello dinanzi al giudice dell'esecuzione penale. In che modo? Attraverso l'accertamento economico-finanziario della posizione dei condannati in via definitiva, nonché delle loro disponibilità di beni mobili e immobili, nella prospettiva di garantire la più completa possibile esecuzione dei provvedimenti di confisca.