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Addio a Martina
29 Maggio 2025 - 09:50
Lo striscione principale, recante la scritta “L’amore vero non uccide. Ciao Martina”
Oltre 2.000 persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dal Comune di Afragola (Napoli) per ricordare Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato lo scorso maggio. Il corteo, partito da piazza Municipio, ha percorso le vie cittadine fino allo stadio Moccia, vicino al luogo in cui è stato ritrovato il corpo della ragazza. Alla manifestazione hanno preso parte cittadini, associazioni, parrocchie, scuole e rappresentanti istituzionali, tra cui il vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cirillo, e la consigliera delegata alla scuola Marianna Salierno.
Lo striscione principale, recante la scritta “L’amore vero non uccide. Ciao Martina”, è stato portato dal sindaco di Afragola, dai genitori della vittima e seguito dal lungo corteo. Alla testa della fiaccolata, insieme al primo cittadino, si sono distinti il parroco don Maurizio Patriciello e i genitori di Martina. La madre della ragazza, Enza Cossentino, ha partecipato indossando una maglietta con la foto della figlia.
Durante il percorso sono stati espressi numerosi attestati di solidarietà e rispetto con applausi da parte dei presenti. Nei pressi dello stadio Moccia, vicino all’edificio abbandonato dove Martina è stata uccisa, sono stati lanciati palloncini bianchi mentre i partecipanti intonavano lo slogan “Martina vive”. In quell’occasione, la madre ha rinnovato la sua richiesta di giustizia e ha dichiarato: “Dio perdona, io no, perché Martina nessuno potrà riportarmela”.
Martina Carbonaro era scomparsa la sera del 26 maggio dopo un incontro con l’ex fidanzato, Alessio Tucci, 18 anni, originario di Afragola e muratore. Il corpo della ragazza è stato ritrovato il giorno seguente all’interno di un armadio in un edificio diroccato vicino allo stadio Moccia. Tucci è stato individuato come primo sospettato e, dopo un interrogatorio con contraddizioni, ha confessato l’omicidio. Ha dichiarato agli inquirenti di aver ucciso Martina colpendola con una pietra, motivando il gesto con la volontà di vendetta per la fine della loro relazione.
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