La collina di Torino era attraversata da numerosi rii, molti dei quali sono stati interrati e sono oggi invisibili. Costituivano piccoli ostacoli per i viaggiatori ma, soprattutto, rendevano caotico il traffico, ostacolato dalla presenza di numerosi ponti e ponticelli che servivano per andare dall’altra parte di questi corsi d’acqua. Spesso, era necessario transitare a senso unico alternato; la maggior parte delle volte, però, si trattava di ponticelli ad esclusivo uso pedonale.
Il più famoso dei ponti collinare, probabilmente, era il ponte Trombetta che dava il nome addirittura a una borgata, quella adiacente all’attuale piazza Hermada. Un nome curioso, dovuto alla vicina villa collinare dei proprietari dell’omonimo albergo Trombetta di piazza Castello: così, per tutti i torinesi, quel ponte sul rio San Martino era ël pont Trombëtta. La frazione nacque nella seconda metà dell’Ottocento, sulla direttiva della strada di Val San Martino: era un’animata borgata di periferia, con molte osterie e locande. È un luogo che ha dato molto alla storia del cinema: sull’attuale via Luisa del Carretto c’era la sede della storica Itala Films.
È difficile immaginare quest’angolo di Torino ad inizio Novecento; soprattutto, è difficile immaginarlo con il rio San Martino che scorreva dalla collina al Po tagliando in due l’odierno corso Giuseppe Gabetti. Negli anni Venti, l’aumento del traffico veicolare rese necessario interrare il rio e, di conseguenza, l’utilità del ponte Trombetta venne meno: fu abbattuto e, nel corso di questo vasto intervento di trasformazione urbana, fu anche ridisegnata parte della borgata. Ad esempio, fu demolita la palazzina che chiudeva il passaggio su via Luisa del Carretto, che fino ad allora si presentava come una lunga via cieca. Erano anni in cui Torino si stava rifacendo il look (la ricostruzione di via Roma era di poco successiva) e nessuno si lamentò per questo sventramento; anzi, la creazione del moderno corso Gabetti migliorò non poco il traffico in collina.
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La vecchia borgata Trombetta fu ammodernata con nuove, eleganti palazzine. Rimase, però, il fascino un po’ retrò di una zona di Torino a metà tra campagna e città, con lo sferragliante tram della linea 3 che arrancava in corso Gabetti, vicinissimo alle case. Ecco, la linea 3 ha contribuito più di tutte a cambiare per sempre il volto del quartiere, che ancora negli anni ’80 si presentava sostanzialmente coerente con l’epoca nella quale fu abbattuto il ponte Trombetta. Nel 1989 le ruspe spianarono la collinetta al centro di piazza Hermada, realizzando un capolinea dei tram di dubbio gusto estetico, con il suo controverso “trincerone”. Il moderno tram ha senza dubbio snaturato questo angolo così particolare di Torino. Oggi, a testimoniare il passato del luogo e il vecchio ponte Trombetta, c’è solo una gastronomia che ne ha preservato il ricordo nella propria insegna.
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