C’è stato un tempo in cui il tetto d’
Europa, la montagna più alta di tutte, si trovava in
Italia o, per meglio dire, si trovava negli
Stati di Savoia. Per lunghi secoli grossomodo, dall’anno Mille fino all’Ottocento, il
Re delle Alpi è stato il centro geografico dello stato sabaudo-piemontese. Dinastia alpina, il cui potere si basava sul controllo dei passi montani, i
Savoia guardavano al
Monte Bianco come a una specie di simbolo nazionale.
Curiosamente, per molto tempo non si pensò che il
Bianco fosse davvero la cima più alta delle
Alpi. Le rilevazioni dell’altezza delle montagne erano difficili, anche perché nessuno scalò il gigante prima del 1786, anno in cui la cima fu conquistata da
Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, in una spedizione (8 agosto 1786) concordata con
Horace-Bénédict De Saussure, considerato il fondatore del moderno alpinismo, intenzionato a scoprire la reale altezza della montagna. Oggi un monumento a
Chamonix ricorda quella prima, avventurosa spedizione.
Il 6 agosto 1864 il geologo e alpinista
Felice Giordano fu il primo a effettuare la salita della parte più ripida, sul versante italiano, mentre la prima salita invernale di questo versante fu compiuta da
Quintino Sella, il 5 gennaio del 1864. Nel 1890
Achille Ratti, il futuro
Pio XI, tracciò la via normale del versante italiano, contribuendo così a far conoscere la città di
Courmayeur, da dove parte il percorso.
Nel corso della
Seconda Guerra Mondiale, il Monte Bianco divenne il teatro della battaglia combattuta più in alta quota della storia, tra i 3375 e i 3564 metri di altitudine, vale a dire tra il
Rifugio Torino e il Col du Midi. Ad oggi, il
Monte Bianco è una delle vette alpine più celebri anche grazie ai suoi ghiacciai che, specie sul versante francese, contribuiscono alla fama del suo nome.
Non fu sempre chiamato così: in talune carte del Cinque-Seicento compare come
Mont Maudit, mentre il nome attuale apparve stabilmente sulle mappe dalla metà del Settecento. Come noto, la vetta del
Monte Bianco è al centro di una contesa territoriale tra
Italia e Francia, perché si possono notare piccole differenze a seconda delle fonti cartografiche: le mappe dell
’Istituto Geografico Nazionale di Francia comprendono l’intera vetta all’interno dei propri confini, il che contrasta con un documento dell'
Archivio di Stato di Torino, secondo il quale la vetta appartiene interamente all’
Italia.
Powered by
Dopo un accordo bilaterale firmato nel 1860, il cosiddetto
Trattato di Torino, in cui la
Savoia veniva ceduta alla
Francia, la cima del
Monte Bianco fu divisa tra i due stati, in seguito allo spartiacque. Insieme al trattato era allegata una mappa che mostrava chiaramente che il vertice era condiviso. I francesi, però, continuano a reclamare la proprietà della sommità del
Monte Bianco.