L’eccezione che conferma la regola e puntualmente fa imbufalire chi le regole è abituato (o costretto) a rispettarle questa volta arriva direttamente dal ministero del l’Interno. Che, rispondendo con una nota ai tour operators, concede formalmente il via libera alle vacanze all’estero, autorizzando “gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento ”. Insomma: circolazione libera, senza limitazioni, a prescindere dal colore delle Regioni di partenza o di arrivo, purché “muniti di autocertificazione”. «Un paradosso», fanno subito notare gli albergatori italiani che immaginano frotte di turisti alle Canarie mentre nelle loro stanze si accumula la polvere. E imbestialiti sono pure gli italiani che non fanno gli albergatori e, con migliaia di commenti su Facebook, parlano (con termini ben più coloriti), di ennesima presa per i fondelli. Ma come - si chiedono tutti -, in zona arancione non possiamo neanche uscire dal Comune, in quella rossa ci vietano di uscire di casa anche solo per incontrare la fidanzata e poi si può scorrazzare qua e là per raggiungere porti e aeroporti, portando soldi altrove mentre il nostro Paese muore? Domande legittime, una rabbia comprensibile. Ma comprensibile è anche la voglia di normalità. Di lasciarsi alle spalle, anche solo per una settimana e con tutte le limitazioni del caso, il peso di questa pandemia che sta opprimendo un po’ tutti. E allora chi può parte. Approfittando anche del fatto che, almeno in questa fase, a farsi carico dei costi legati a igienizzazioni e tamponi è chi offre ospitalità. Con prezzi abbordabili anche per le famiglie e pacchetti scontati offerti agli operatori della sanità. Negli hotel, ma anche in crociera. I Paesi verso i quali è possibile muoversi sono decine, tante le mete appetibili. Si va dal Belgio alla Danimarca, dalla Grecia ai Paesi Bassi e ancora Portogallo e Svezia. Ma anche Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana), Malta e Spagna, compresi i territori nel continente africano come Fuerteventura e le Seychelles, che sono tra le mete più ambite. Nella maggior parte dei casi, al ritorno in Italia è obbligatorio sottoporsi al tampone. Chi rientra dall’Austria, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti deve sottoporsi alla quarantena di 14 giorni. Isolamento fiduciario al ritorno è stato stabilito anche per chi va in Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia. È vietato andare negli altri Stati non inclusi nelle liste pubblicate sul sito del ministero per motivi di turismo, ma poiché il ritorno presso la propria abitazione è sempre consentito molti aggirano l’impedimento con motivazioni diverse, a partire dal viaggio di lavoro. Alle Canarie o alle Seyshelles. Basta puntare il dito sul mappamondo. Purché si eviti l’Italia.
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