Da un lato abbiamo la voglia di vacanze, feste, libertà - tanto che averla ci si assoggetta anche all’imposizione di questa sorta di passaporto digitale, il Green Pass, ma è forse davvero poca cosa rispetto ad altre imposizioni... -, dall’altro l’allarme legato alla variante Delta - ma ne abbiamo anche fino alla Lambda, se volete ripassare l’alfabeto greco - che sta facendo risalire in maniera impressionante i numeri dei contagi in altri Paesi. E i casi li contiamo anche qui.
Anche se il bollettino quotidiano, per fortuna, fa registrare zero decessi, un tasso di positività allo 0,2%, una situazione tale, insomma, da convincere la nostra sanità a riportare gli ospedali Covid alla loro funzione originaria, sperando che non debba più essere necessario riconvertire dei reparti. E non si debba, soprattutto, maledire le circostante per cui, qui in Piemonte, i nuovi reparti di terapia intensiva non sono ancora stati realizzati, o almeno non tutti: una situazione che potrebbe essere la più classica spada di Damocle, se mai dovessimo finire al centro di una nuova ondata.
Può accadere? Difficile dirlo, perché nonostante i ripetuti inviti alla chiarezza, e parecchie topiche, i superesperti televisivi non hanno ancora finito di berciare e di sostenere tutto e il contrario di tutto. Quello che è certo, e che difatti finisce sovrastato dal caos come ogni cosa di buon senso, è che adesso sarebbe il momento per riprendere il tracciamento, a tappeto, non come accaduto la scorsa estate quando abbiamo creduto di essere finalmente fuori dal tunnel.
Questi mesi, nei quali la campagna vaccinale proseguirà perché al momento è l’unica barriera, devono servire per monitorare, prevenire, allestire i reparti necessari - che sarebbero utili anche per la quotidianità della sanità italiana, ma vai a spiegarlo... - e ricordare che è meglio peccare di pessimismo che di incoscienza. Dovremmo averlo già capito fin dall’altra volta.
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