Io non ho alcun dubbio che la didattica a distanza sia stata disastrosa per i nostri ragazzi, ma semplicemente perché credo che tutto questo tempo passato in una esistenza dimezzata abbia fatto del gran male ai più giovani, privati della socialità, della quotidianità, persino della fiducia negli adulti se hanno osservato cosa capitava attorno... Ma la didattica a distanza, o Dad chiamatela come volete, non può essere la foglia di fico del sistema scolastico e politico. I test Invalsi - quella roba che i professori disprezzano, che gli studenti fanno senza esservi preparati e sapendo che non saranno valutati: giusto i secchioni li faranno bene! - ci dicono che il livello di preparazione dei maturandi e maturati è a livello di terza media. Ah, ma prima del Covid e della Dad quindi come c’erano arrivati in quarta superiore? Per favore: ammettiamo che fa titolo (e fa paura) che uno su tre non conosca bene l’italiano, ma di certo non mi stupisce. Vedo e sento come parlano i politici, gli amministratori, i giornalisti... Povertà lessicale e argomentale, slogan da social, obiettivo like e non chiarezza... Ma cosa si fa per la scuola? Siamo a metà luglio e non sappiamo in che condizioni si tornerà: nulla è stato fatto per migliorare l’areazione, diluire le classi pollaio, incrementare i trasporti. No, ci sono due sole mosse: mascherine in classe e Dad a rotazione. Così chi ha la fortuna di avere una connessione ultraveloce e un laptop o più di uno bello nuovo, si divertirà, chi ha solo una connessione economica, un pc di recupero o uno smartphone, resterà indietro. Ecco la prima lezione, ragazzi: questa è la nuova lotta di classe secondo la nostra società. Ah no, dimenticavo, una cosa l’ha fatta questo governo dei migliori: ha stanziato sei milioni per comprare banchi con le rotelle, ché quelli di prima sono ancora in magazzino. E per fortuna questi al governo sono i «migliori»... andrea.monticone@cronacaqui.it
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