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Ora è il tempo del rilancio

azienda automotive

Foto di repertorio (Depositphotos)

Torino beffata, Mirafiori un tempo cuore e cervello della vecchia Fiat umiliata come fosse uno stabilimento della periferia dell’impero, incapace di innovarsi. La scelta di Stellantis di costruire la grande fabbrica delle batterie per le auto elettriche di nuova generazione a Termoli, ignorando il ruolo, la competenza e il peso dell’automotive a Torino e in Piemonte, ha aggiunto altro sale su ferite aperte da tempo. E mortificato chi sostiene correttamente il ruolo del territorio nella complessa macchina dell’automotive, fatta anche da un indotto iper specializzato ma impoverito da crisi e delocalizzazioni (Fiat in primis) forse più gravi della stessa pandemia. Ora il dossier è sul tavolo del presidente Draghi a cui in sostanza si chiede di riconoscerci ruoli e progettualità. Il governatore Alberto Cirio e la sindaca Chiara Appendino insieme alle associazioni di categoria hanno messo nero su bianco problemi e priorità: dal polo dell’automobile, alla cittadella dell’aerospazio e alla filiera dell’idrogeno, considerando anche l’attribuzione di un centro specializzato per l’intelligenza artificiale. Un pacchetto da 2,4 miliardi, indispensabile per un rilancio che non è più procrastinabile e che ora può diventare realtà grazie ai fondi europei. Serve una forte presa di posizione del Governo, ultimo tassello di una task force che mai come in questo momento si è mobilitata sul territorio e che deve saper imporre scelte industriali non solo a Stellantis, ma anche agli altri gruppi multinazionali. La culla dell’automotive, resta il Piemonte, con Torino come polo di ingegneria e di lavoro. E Draghi l’ha capito. Ora, come abitudine in politica, toccherà ai tavoli. Da agosto, Giorgetti ministro presente.

beppe.fossati@cronacaqui.it
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