Chissà se quella scritta vergognosa “Vuoi farti di crak” vergata con la vernice bianca su un muretto con tanto di freccia che indica un giardino dedicato ai bimbi, è finita su qualche guida turistica in giro per il mondo. Forse no, e me lo auguro, anche perché su quei libricini di solito si celebrano i luoghi storici e i parchi reali, senza spingersi fino al confine tra il Lingotto e Mirafiori, per descrivere quartieri che vivono un degrado profondo che certo non fa onore alla nostra immagine di città sabauda. Ma quella scritta va addirittura oltre il degrado. E sa di malavita sprezzante che ha persino l’ardire di conquistarsi i luoghi di spaccio e di consumo della droga. Spingendosi al punto estremo della provocazione nell’indi - carne l’esatta posizione per gli spacciatori, i balordi e i disperati. E c’è di più: la provocazione voluta nei confronti dei gruppi di cittadini che lottano per difendere il loro quartiere dal degrado dilagante e fanno ciò che dovrebbe fare il Comune. Ossia la pulizia. Anche qui dove sorge il giardino dedicato a Luigi Maiocco che è stato un grande campione della ginnastica artistica del primo novecento, tre volte medaglia d’oro olimpica, che fu scelto come testimone dell’importanza dello sport per i giovani. Vi parlo di un’area che costeggia la ferrovia dove l’ultima ramazzata dei volontari ha raccolto, oltre a quintali di spazzatura, quattrocento bottiglie e pipette per il maledetto crack (come dimostrano le nostre foto a pagina 16). Immagini scandalose che testimoniano l’abbandono di questi quartieri dove purtroppo si moltiplicano gli episodi di malavita dei giovanissimi, dove germinano i fenomeni delle bande, dove i giardini non sono più tali per lo spaccio e l’uso della droga. E dove i bimbi che dovrebbero esserne padroni sono stati scacciati. Come le loro mamme e i nonni. Una vergogna per la città a cui si deve porre rimedio subito. Per garantire dignità almeno a chi ci vive.
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