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Sulle orme di Cavour

ministri europei torino
Una Zona rossa irreale, dove i negozi abbassano le serrante, la polizia pattuglia a cavallo, i cecchini se ne stano appollaiati sui tetti e i residenti devono mostrare un documento d’identità per uscire liberamente di casa. Anche il caldo soffocante di questi giorni contribuisce a rendere cristallizzato l’arrivo dei 46 Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa a Torino. Una scena lontanissima dalla realtà di tutti i giorni, fatta di caro bollette e bus in ritardo per andare a lavoro. Eppure, quei 46 uomini in giacca e cravatta che passeggiano indisturbati per il centro della città oggi parleranno di cose molto vicine alla vita di tutti: l’aggressione all’Ucraina, le sanzioni verso la Russia. E - soprattutto - le conseguenze per l’Europa. I 46 appaiono come portatori sani della necessità di una nuova trattativa, che arriva in un giorno dove anche la Russia sembra aprire la porta al dialogo. Uno spiraglio minimo, e fortemente condizionato da ciò che farà l’Ucraina, ma che lascia spazi di manovra per immaginare un futuro diverso. Ma questo è il domani. Ieri invece un programma scandito minuto per minuto ha accompagnato l’arrivo dei Ministri. Ore 17.20: «Il sindaco attende il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, ai piedi dello scalone monumentale del Museo del Risorgimento» si legge nel programma. Ore 17.30: «Sindaco e sottosegretario salgono lo scalone e - dopo due rampe - giungono alla receiving line». Il protocollo è stringente, come stringente deve essere la sicurezza. Oggi più che mai. Ma anche i simboli hanno la loro importanza. E infatti la visita dei Ministri dell’Unione Europea parte dal Museo Nazionale del Risorgimento, dove viene custodita la memoria della nostra primissima Italia. E dove - per primi - i piemontesi come Cavour iniziarono a sognare l’Europa unita. La visita dei Ministri passa poi dalle sale del Primo Parlamento italiano, in cui troneggiano lo Statuto Albertino, le “Lettere Patenti” e la prima copia di “Dei diritti e delle pene” di Cesare Beccaria. Un patrimonio unico di storia e cultura civica di cui Torino va orgogliosa e che non perde occasione di sfoggiare di fronte ai politici esteri. Bisogna agire in fretta, ma l’occasione di mostrare il bello della città è ghiotta. In questo senso è stato preparato anche un aperitivo a Palazzo Madama, a cui hanno partecipato alcuni volti noti della politica cittadina, come l’ex sindaco Piero Fassino, in qualità di Presidente della Commissione Esteri della Camera e l’ex assessora e ministro Paola Pisano. La serata è terminata con cena elegante in Prefettura, a cui hanno preso parte le istituzioni locali, sindaco e governatore. Oggi il summit entra nel vivo. La 132a sessione del Comitato prevede innanzitutto il passaggio della presidenza dall’Italia all’Irlanda nella cornice della Reggia di Venaria. A fare gli onori di casa ci sarà Luigi Di Maio, Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per l’occasione poi anche la Mole si illuminerà dei colori dell’Europa. A simboleggiare che Torino - ancora una volta - c’è. Sulle orme di Cavour.

adele.palumbo@cronacaqui.it
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