Se davvero, come promette dal primo giorno, intende rivoluzionare la scuola partendo dal concetto di merito, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, potrebbe cominciare facendo cadere qualche testa negli uffici romani. Perché è inaccettabile, indegna di un Paese civile, la situazione in cui si trovano tantissimi insegnanti precari che hanno assunto l’incarico a ottobre ma oggi, tre mesi dopo, non hanno ancora ricevuto i primi stipendi. Il perché lo svelano i sindacalisti del Cub Sur Torino, spiegando che il fondo ministeriale dedicato al pagamento dei supplenti risulta esaurito. I soldi, dunque, non arrivano perché qualcuno non li ha messi. Come succede per il famoso fondo per risarcire chi si sfascia l’auto scontrandosi con un cinghiale. Ma qui non si parla di carrozzerie. In ballo non c’è il problema che toglie il sonno a tanti politici degli ungulati. In gioco, qui, il diritto al salario e alla dignità delle maestre e dei professori a cui ogni mattina affidiamo i nostri figli, che ora non riescono più a pagare le bollette, il mutuo, in qualche caso a mettere insieme il pranzo con la cena senza andare a elemosinare cinquanta euro a qualche parente. Uno scandalo vergognoso, che dovrebbe suscitare lo sdegno e le veementi proteste dei partiti dell’opposizione. Ma tutti tacciono. Forse perché al governo prima c’erano loro. E con i loro ministri hanno contribuito allo sfascio di un sistema scolastico che un tempo fu il motore dell’unità del nostro Paese. Dalle scuole, pensavano già Mazzini e i risorgimentali, sarebbe passata la formazione e l’istruzione degli italiani. E così è stato. Ma poi sono arrivate l’ideologia, la tecnocrazia: la scuola, che non dovrebbe avere il compito di inseguire la realtà, ma di fornire chiavi di lettura per affrontarla, è stata trasformata in un master d’avviamento al lavoro e al mercato. Mentre ministri senza laurea (Fedeli) o antimerendine (Fioramonti) conducevano battaglie utili soltanto a conquistare titoli sui giornali.
Powered by
stefano.tamagnone@cronacaqui.it
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter ...
Buongiorno Torino!La nostra newsletter quotidiana gratuita, con tutte le notizie più fresche del giorno.
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone Vicedirettore: Marco BardesonoCapo servizio cronaca: Claudio Neve Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..