Cerca

Benvenuti a Torino!

negozi stazione
Benvenuti a Torino. C’è scritto così su un foglio di carta, in lettere maiuscole e pure in bella calligrafia. Ma sotto il titolo di questo volantino artigianale fioriscono le critiche ad una città che si propone come capitale turistica ma non è stata in grado di arredare una stazione ferroviaria che appare, a più di 15 anni dalla sua inaugurazione, come un fortino nel deserto. La firma: “Vergogna!” si commenta da sola. Ma purtroppo sintetizza i servizi che non esistono a Porta Susa, in questa immensa galleria di ferro e cristallo dove si può consumare caffè e cappuccino nell’unico bar, addentare un hamburger (solo dal Natale scorso) da McDonald’s ma non esiste un’edicola, un banco di souvenir, un jeans. E magari un ombrello, se piove Persino Gtt ha chiuso la biglietteria che dovrebbe servire la rete dei mezzi pubblici. Eppure ricordo il progetto originale che sui rendering ti proiettava in una mini metropoli sotto vetro con luci e colori, ascensori e scale mobili. Argomento imbarazzante che non tratterei in queste poche righe. Chiedersi il perché, ci sembra almeno lecito pur comprendendo che lo scontro burocratico e la mancanza di qualunque progetto di marketing anche il più banale siano i veri responsabili del deserto di oggi. Ma allora, i turisti? Beh, molti, almeno 100mila l’anno sbarcano a Porta Nuova mentre la “stazione del futuro” serve soprattutto i pendolari ai quali sappiamo non è concesso, da sempre un servizio extra lusso. Ma il problema del benvenuto rimane anche se si cambia piattaforma di atterraggio. L’accoglienza è certo migliore, ci sono supermarket, negozi, boutiques, tabacchi, giornali e quanto altro, ma anche un bel numero di senzatetto, tossici, parcheggiatori abusivi e purtroppo furfanti. Insomma l’arrivo nella capitale sabauda ricca di storia e di fascino borghese, non riserva un bel film. Tanto da augurarsi che qualcuno, in alto, cambi il regista?
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.