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IL BORGHESE

Una passeggiata di salute

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Una passeggiata di salute

Una passeggiata di salute

Che fossero 12mila come dicono gli organizzatori, oppure novemila come afferma la questura, poco importa. Certo è che erano tanti, tantissimi anche i camici bianchi a sfilare dalle Molinette alla Regione per invocare una sanità efficiente e giusta che rispetti quel diritto alla salute sancito anche dalla nostra Costituzione.

Un fiume di cittadini che non si vedeva scorrere da tanto tempo e che in fondo ricorda due avvenimenti che hanno in qualche modo condizionato il futuro della nostra città e di tutti noi. Ma il singolare di questa passeggiata per la salute sta nel fatto che ad organizzarla è stata la Cgil con il supporto di 60 associazioni e sindacati del mondo medico e ospedaliero.

Come dire che anche sotto le bandiere rosse della più potente organizzazione sindacale del Paese, cova uno stimolo di cambiamento, eleggendo i cittadini a protagonisti e scegliendo la sanità come una battaglia da combattere.

Come è ovvio l’occasione è stata ghiotta per il Pd e per i Cinque Stelle capitanati dall’ex sindaca Appendino che sono già in campagna elettorale per le prossime regionali, ma a scrutare tra la folla come è logico che faccia un cronista, c’erano più medici, infermieri, Oss, portantini e ammalati che esperti di politica e di sindacato, con il codazzo di aficionados.

Segno che i due blocchi che si fronteggiano ogni giorno nella malattia, ossia camici bianchi e pazienti, vogliono di più, rispetto a promesse rimaste solo proclami, grazie alla politica dei tagli che sentiamo sul collo da oltre vent’anni.

La marcia di ieri è un segnale chiaro che va oltre le ambizioni dei partiti. Piuttosto è un urlo di protesta della gente accorsa in piazza in un sabato pomeriggio, simile a quelle che ogni giorno senza megafoni avvertiamo anche noi nelle lettere che scrivono i nostri lettori o nelle chiacchiere al bar. Quello che non funziona lo sappiamo bene, quello che manca sono le risposte. E forse è ora di darle al di là delle marce.

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