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LA SVOLTA DELLA REGIONE

Se il pronto soccorso diventa privato

Dopo il Gradenigo, anche Cottolengo e Koelliker potrebbero avere il dipartimento d'urgenza. Cirio dice sì alla collaborazione

pronto soccorso ambulanza 2 gn

La sanità privata sarà il business del futuro, un futuro molto vicino, praticamente presente. E non solo per le cure d’eccellenza, ma per la quotidianità. A cominciare dal pronto soccorso. Finora, in Piemonte, tra le strutture private accreditate solo l’ospedale Gradenigo ha il pronto soccorso. Ma adesso altre aziende si offrono di soccorrere la sanità pubblica in crisi, tra cui il Cottolengo e forse il Koelliker. Se n’è parlato ieri nell’assemblea dell’Aiop Piemonte, l’associazione italiana ospedalità privata, aderente a Confindustria e che nella nostra regione conta 35 strutture e oltre 3.500 letti.

«La sanità di diritto privato può fornire un supporto decisivo per alleggerire il peso che grava sul sistema pubblico anche in tema di emergenza-urgenza» ha spiegato Giancarlo Perla, presidente dell’Aiop Piemonte. All’assemblea c’era anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, il quale ha ricordato come privato e pubblico abbiano collaborato con efficacia durante la pandemia: «Ci siamo trovati in emergenza e la disponibilità di tutti è stata decisiva. Sono convinto che la testa della sanità debba essere pubblica, ma senza pregiudizi di carattere ideologico verso il privato. Il Covid è passato, ma ha rallentato l’erogazione delle prestazioni di ogni tipo. Ora tutto è urgente. Stiamo facendo sforzi enormi per rispondere ai bisogni dei cittadini e in questo la collaborazione con il sistema privato è essenziale».

L’assessore alla Sanità Icardi, per parte sua, ha già dato il suo parere: «Decongestionerebbero gli ospedali pubblici» è la sintesi. Contrari i sindacati, come dice Chiara Rivetti dell’Anaoo: «Non è un problema di carenza dei servizi di emergenza-urgenza ma di posti letto nei reparti di degenza. I malati rimangono in barella per giorni».

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